Spagna, una lunga scia di sangue
di Angela R. Punzi

La sigla sta per Euzkadi Ta Azkatasuma, “Patria basca e libertà”, e il suo simbolo è un serpente attorcigliato a un’ascia. Nel dicembre 1959 nasce l’Eta, l'organizzazione che da oltre 34 anni è in guerra contro lo Stato spagnolo per l’indipendenza di un territorio abitato da 2,5 milioni di persone che comprende la regione autonoma basca spagnola, la Navarra e l’area pirenaica francese. Quando nel 1978 lo Stato spagnolo si è dotato di una costituzione, questa è stata respinta dalla maggioranza dei baschi in un referendum, rivendicando il loro diritto all’autodeterminazione e all’unità territoriale

La questione basca ha origine sin dal 1512 quando le truppe castigliane conquistarono con le armi il Regno di Navarra. A partire da quel momento, il paese Basco si è trovato diviso fra lo Stato francese e quello spagnolo. La parte Nord (Lapurdi, Bassa Navarra e Zuberoa) ha mantenuto le proprie istituzioni sino alla rivoluzione francese, che le ha abolite malgrado la resistenza basca. Nel Sud, le Cortes (Camere) della Navarra si riunirono per l'ultima volta nel 1829, poco prima delle guerre carliste che portarono alla perdita di tutte le istituzioni, leggi e costumi propri.

Nel 1974, l’Eta si è scissa in due gruppi: l’Eta militare e l’Eta politico-militare. Quest’ultima fazione nel 1981 ha rinunciato alla lotta armata. Tre anni prima, il 28 aprile del 1978, era stato fondato Herri Batasuna, diventato poi Euskal Herritarrok e oggi Batasuna, il partito nazionalista accusato da Madrid di essere il braccio politico dell’Eta. Nel marzo dell’anno scorso la Corte Suprema ha notificato lo scioglimento di Batasuna e delle liste “clonate” ai parlamentari regionali del Paese Basco e Navarra. Negli anni sono state prese di mira le stazioni di Pamplona e Beasain nel 1982, Guipuzcoa nel 1985, San Sebastian e Sants a Barcellona, senza che vi fossero vittime. La stazione di Atocha, invece, era stata già colpita da un sanguinoso attentato il 29 luglio del 1979 quando una borsa carica di esplosivo saltò in aria al deposito bagagli. Ci furono cinque vittime. Secondo i dati del ministero dell’Interno spagnolo, l’Eta è responsabile dal 1968 dell’uccisione di oltre 800 persone. Dopo due tregue, nel 1989 e nel 1998, dal novembre 1999 ha ripreso le sua azioni. Gli attentati di oggi sono però i più gravi nella storia della Spagna. Riportiamo di seguito tutti gli attentati sinora rivendicati dal 1959, anno di nascita dell’Eta.

1961: un tentativo di far deragliare un treno a bordo del quale viaggiavano politici segna l’inizio della violenza.

1968: prima vittima dell’Eta, Meliton Manzanas, capo della polizia segreta di San Sebastian.

1973: l’Eta uccide il primo ministro, l’ammiraglio Luis Carrero Blanco, a Madrid in risposta alle esecuzioni da parte del governo centrale di alcuni militanti baschi.

1974: in un attentato contro il caffè Rolando di Madrid muoiono 12 persone.

1978: viene fondato Herri Batasuna, il partito politico a cui l’Eta fa riferimento.

1986: viene attaccato un convoglio militare a Madrid; muoiono 12 agenti della Guardia Civil.

1987: esplode un’autobomba nel centro commerciale Hipercor di Barcellona; 21 morti e 45 feriti. Un ordigno con 250 chilogrammi di esplosivo distrugge la caserma della Guardia Civil a Saragozza, ci sono 11 vittime e 40 feriti.

1993: a Madrid viene preso di mira un veicolo militare. Muoiono 6 soldati, un civile e i feriti sono 36.

1995: un’autobomba salta in aria al Puente de Vallecas, a Madrid, al passaggio di un convoglio ufficiale: muoiono 6 persone e ci sono 17 feriti.

aprile 1995: l’Eta tenta di assassinare il premier Josè Maria Aznar.

1997: l’Eta sequestra e uccide il consigliere basco Miguel Angel Blanco, provocando reazioni indignate e manifestazioni in tutta la Spagna.

1997: 23 capi di Herri Batasuna sono condannati a 7 anni di carcere con l’accusa di legami con l’Eta.

marzo 1998: i maggiori partiti politici spagnoli avviano trattative, a cui non partecipa il governo, per mettere fine alla violenza nei paesi baschi.

giugno 1998: muore in un attentato il consigliere del partito popolare Manuel Zamarreno.

settembre 1998: l’Eta annuncia il suo primo cessate il fuoco a tempo indeterminato dall’inizio della sua campagna.

maggio 1999: si tiene il primo ed unico incontro tra l’Eta e il governo a Zurigo, in Svizzera.

novembre 1999: il gruppo separatista annuncia su un giornale basco la fine del cessate il fuoco dopo 14 mesi, denunciando la mancanza di progressi nei negoziati.

gennaio/febbraio 2000: attentati a Madrid e nella capitale basca di Vitoria riaprono le ostilità.

maggio 2000: il re di Spagna Juan Carlos e la regina Sofia guidano la rivolta silenziosa del paese che protesta contro l’omicidio del giornalista Josè Luis de la Calle.

agosto 2000: migliaia di persone scendono nelle piazze di Bilbao per esprimere il loro sostegno all’Eta dopo che quattro membri del gruppo muoiono mentre preparano un attentato.

novembre 2000: condanna di Juan Carlos durante un discorso pronunciato in occasione del venticinquesimo anniversario della sua ascesa al trono, due giorni dopo l’omicidio di un ex ministro a Barcellona.

2000: nell’esplosione di un’autobomba a Madrid muoiono il magistrato militare Francisco Querol Lombardero e due guardie del corpo.

marzo 2001: Froilan Elexpe, membro del partito socialista, muore a San Sebastian in un attacco da parte dell’Eta.

maggio 2001: l’ex leader del partito popolare Manuel Jimenez Abad viene ucciso a Saragoza ad una settimana dalle elezioni per rinnovare il parlamento basco.

novembre 2001: omicidio del giudice Josè Maria Lidon a Bilbao a meno di 24 ore dall’attentato che a Madrid ha provocato 100 feriti. Lindon aveva condannato al carcere sei simpatizzanti dell’Eta.

dicembre 2001: l’Unione Europea dichiara l’Eta un’organizzaziona terroristica.

luglio 2002: il giudice Baltasar Garzon ordina il sequestro di 18 milioni di euro di beni appartenenti a Batasuna.

agosto 2002: Garzon sospende le attività di Batasuna con l’accusa di far parte dell’Eta, che dichiara “colpevole di crimini contro l’umanità”.

settembre 2002: la polizia francese, con la collaborazione della polizia spagnola, arresta un uomo e una donna sospettati di essere i capi dell’Eta. Si ritiene che l’uomo, Juan Antonio Olarra Guribi, sia il capo delle forze militari.

marzo 2003: la Corte Suprema spagnola dichiara fuorilegge Batasuna.

maggio 2003: gli Stati Uniti dichiarano Batasuna un’organizzazione terroristica.

luglio 2003: due attentati ad Alicante e Benidorm provocano 13 feriti.

novembre 2003: la polizia spagnola arresta 12 sospetti durante diverse retate.

dicembre 2003: catturato il presunto capo dell’Eta, Ibon Fernandez Iradi, sfuggito un anno prima.

18 febbraio 2004: l’Eta annuncia una tregua in Catalogna, respinta da Aznar.

11 marzo 2004

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