Boggero: “Abbandonare le logiche
di partito e credere nei giovani”
intervista di Domenico Naso
[24 mag 06]
Se non è il candidato più giovane mai presentatosi ad una tornata
elettorale, poco ci manca. Giovanni Boggero, classe 1987, è la
“mascotte” delle prossime elezioni amministrative del 28 e 29 giugno.
Candidato nelle liste dell’UDC, corre per un posto nella Circoscrizione
III a Torino. Un babypolitico che, nonostante la giovanissima età, ha le
idee ben chiare. Basta visitare
Germanynews, il suo blog, per capire
che il ragazzo è tutt’altro che sprovveduto. E’ un esperto di affari
tedeschi, Giovanni Boggero. Se volete saperne di più sulla politica, la
storia e la cultura tedesca, Germanynews è il blog che cercate. E ora il
giovane blogger torinese è in pista alle elezioni, con la tenacia di
sempre. Con la stessa passione che ha messo svolgendo il ruolo di
volontario alle ultime Olimpiadi invernali di Torino. Non si piega alle
logiche di partito, non si vergogna a definirsi “moderato”, ha in mente
idee e progetti concreti per la sua città. Giovanni non ci sta a
interpretare il ruolo del “candidato più giovane” che dopo le elezioni
tornerà nel dimenticatoio. In quest’avventura ci crede e sta conducendo
una campagna elettorale seria e convinta. Con un pensiero nemmeno troppo
celato al possibile successo.
In un quadro non certo incoraggiante per
l'iniziativa politica dei giovani che senso ha per te una candidatura
alle elezioni? Con che spirito e con quali obiettivi un giovane come te
si affaccia alla politica?
Innanzitutto devo ringraziare Valter Boero, professore di chimica del
suolo all’Università di Torino, nonché candidato nelle liste UDC alle
prossime elezioni amministrative. E’ stato lui a voler scommettere su di
me e a spingere perché il partito mi desse spazio presentando la mia
candidatura per la Circoscrizione III. Insomma, ha voluto riporre la sua
fiducia in un giovane diciottenne e per questo gli sono riconoscente. La
scelta non credo però sia stata gradita dai vertici, che tanto si
riempiono la bocca di frasi come “ricambio generazionale” o slogan del
tipo “Largo ai giovani”, ma poi, di fatto, rimangono legati a grette e
meschine logiche di partito. Un giovane diciottenne può dare fastidio e
“rubare” il posto al raccomandato di turno. Per questo motivo non posso
che avvicinarmi al mio primo appuntamento elettorale con tanta speranza,
ma con altrettanto disincanto: i poteri forti non si spazzano via con
una breve, seppur intensa, campagna elettorale.
Cosa si può fare, all'interno della Casa delle
Libertà, per dare maggior spazio alle nuove generazioni? Un
ringiovanimento della classe politica quali conseguenze potrebbe
causare?
La Casa delle Libertà, e soprattutto l’UDC, ha notevoli problemi nel
reclutare i giovani e non perché non ce ne siano, ma perché non ne ha
evidentemente l’interesse. Un giovane - secondo il common sense - è per
antonomasia di sinistra: così gli strumenti di formazione politica nel
centro-destra scarseggiano. Un’idea saggia, per le elezioni
amministrative del 2011, potrebbe essere quella di inserire nelle liste
circoscrizionali una porzione di candidati tra i 18 e i 25 anni. La
circoscrizione è la base per poter iniziare la carriera politica e per
poter creare una nuova classe dirigente preparata e competente. I
giovani, se pieni di entusiasmo e passione, non hanno di mira il denaro
e il potere. Per questo un ringiovanimento della classe politica
porterebbe con sé anche una maggiore moralità della vita pubblica.
Le amministrazioni locali possono essere una buona
palestra per formare una nuova classe dirigente? In che modo possono
contribuire alla nascita di un nuovo modo di fare politica?
Certo. Come dicevo prima, la Circoscrizione e successivamente il Comune
rimangono il trampolino di lancio per una brillante carriera. Lavorare
nelle amministrazioni locali, e quindi su piccola scala, è fondamentale
per conoscere com’è fatta la politica del XXI secolo, per comprendere
quali siano i bisogni reali della gente e per capire come porvi rimedio.
I giovani però devono mettersi in gioco, devono avere coraggio, devono
essere disposti a lottare. La lotta, anche da moderati, è sempre
necessaria.
Hai vissuto in prima persona, come volontario, le
ultime Olimpiadi invernali. Ora, a soli 18 anni, sei candidato alle
prossime elezioni a Torino. Come hai visto cambiare la tua città negli
ultimi mesi e quali ulteriori cambiamenti ti auspichi?
Negli ultimi anni, causa Olimpiadi invernali, il volto della città è
cambiato completamente. E i risultati sono stati davvero encomiabili: i
Giochi olimpici, poi, sono stati un successo e il sindaco Chiamparino ne
è uscito notevolmente rafforzato, complici anche le sue posizioni
“riformiste” e moderate. Gli errori, soprattutto nella gestione della
viabilità, sono comunque stati tanti e il trionfo olimpico non ci
salverà se non porremo rimedio alla gestione dissennata dei cantieri,
che ancora adesso affollano le vie di Torino. Per i prossimi cinque anni
il sindaco di centro-destra dovrebbe mettere all’ordine del giorno la
sicurezza e l’abolizione dell’ICI; poi, naturalmente, la cultura: non
possiamo pensare che tutto si fermi a Roma.
24 maggio 2006
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