Gli elettori sono pronti per il bipartitismo
di Antonio Donno
[16 mag 05]
Il partito unico del centrodestra è un’idea intellettualmente
stuzzicante, politicamente necessaria, praticamente… meglio attenersi ai
fatti. I fatti sono che nel bipolarismo italia-no persiste la realtà del
multipartitismo che continua a produrre instabilità, indecisione, spesso
impotenza. La novità rivoluzionaria introdotta da Berlusconi, il
bipolarismo, si è infranta contro le parrocchie politiche spesso gelose
del loro minimalismo politico, che però assicura una possibilità di
sussistenza, qualche poltrona, i relativi finanziamenti. La
giustificazione, sempre sbandierata con grande enfasi, è che la realtà
sociale e politica del nostro paese è storicamente sfaccettata e che gli
italiani hanno diritto ad una rappresentanza anche minuziosamente
diversificata, in ragione della libertà di scelta su opzioni spesso di
dettaglio, ma dichiarate senz’altro altamente identitarie sul piano
politico.
Ma è proprio così? Gli italiani amano veramente le frazioni e le
sottofrazioni? O fu il sistema proporzionale a produrre nei decenni un
frazionamento insostenibile? Si dice che la storia italiana del secondo
dopoguerra sia la storia di molte identità politiche. Questo è vero. Ma,
con il passare degli anni, allontanatisi i ricordi della guerra,
acquisito il benesse-re, ricreato, seppur a fatica, uno spirito
nazionale, si è proprio sicuri che gli italiani non detestino un
multipartitismo imbelle e talvolta ridicolo? Secondo tutti i sondaggi,
gli italia-ni sono favorevoli sia al sistema maggioritario sia al
bipolarismo. Esso semplifica la scel-ta, facilita un’indicazione
precisa, propone una stabilità politica, elimina lo sconcio dei
cinquanta governi in cinquant’anni e l’osceno balletto dei politici che
vanno e vengono dalle poltrone governative.
Se questo è vero, perché mai non dovrebbero accettare il passo
successivo, quello del bipartitismo? Se si esclude la Lega e, alla
sinistra estrema, i piccoli partiti che rappresentano i cascami del
comunismo, la stragrande maggioranza dell’elettorato italiano apprezza
il bipolarismo e accetterebbe di buon grado, in prospettiva, il
bipartitismo. Il partito unico del centrodestra, anche escludendo la
Lega, sarebbe un’altra grande novità nel panorama politico italiano.
Potrebbe essere apprezzato dagli italiani, che hanno già scelto per il
bipolarismo. Il vero problema è che i gruppi dirigenti, chiusi nei loro
privilegi di casta, non vogliono dar voce a questa tendenza e non fanno
nulla per farla emergere. Forse il recente astensionismo degli elettori
del centrodestra dovrebbe essere letto anche in questa chiave. Il
centrodestra potrebbe porsi nuovamente a capo di un profondo
rinnovamento della politica italiana. Lo farà?
16 maggio 2005 |