Mediterre 2005. L’inevitabile attrazione dei Balcani
di Pierluigi Mennitti
[04 mar 05]
Da mercato verso il quale esportare prodotti e imprese a partner
industriale per la conquista dei mercati balcanici. Questo il salto di
qualità che oggi l’Albania offre all’Italia, e alla Puglia in particolare,
emerso in uno degli incontri che animano le giornate di “Mediterre a
Brindisi”, l’evento internazionale organizzato dall’assessorato
all’Ambiente della Regione Puglia che raccoglie per quattro giorni
delegati provenienti da ventotto paesi del Mediterraneo.
L’occasione per fare il punto sulla situazione economica dell’Albania e
sulle opportunità di partnership con realtà imprenditoriali del nostro
paese è venuta dal convegno organizzato dalla Camera di Commercio di
Brindisi che ha messo attorno al tavolo gli amministratori locali
(Sindaco, assessori regionali, imprenditori pugliesi) e autorità albanesi
(il viceministro dell’Economia Shaollari accompagnato dal console e dai
rappresentanti delle Camere di commercio di Durazzo e Valona). Tema
centrale, l’illustrazione delle iniziative legate al programma “Interreg
3” Italia-Albania stilato appunto dalla Camere di commercio delle città
costiere frontaliere: Brindisi, Durazzo e Valona. Progetto ambizioso
destinato a sviluppare una delle potenzialità economiche più interessanti
per il Mezzogiorno, l’internazionalizzazione delle sue imprese attraverso
legami operativi sempre più stretti con le realtà dell’area balcanica.
Per la Puglia, e per Brindisi in particolare, l’Albania rappresenta oggi
una scommessa vinta. Lo racconta il console Edmond Devi che spiattella i
numeri di una crescita economica solida e duratura che ha portato il
piccolo paese balcanico dalle soglie della miseria e della disperazione
sociale a quelle di una nazione in via di sviluppo dal futuro finalmente
roseo. Con una crescita annua del 7 per cento, una disoccupazione scesa
attorno al 5 per cento, investimenti esteri in crescita, capitali in
arrivo attratti da regimi fiscali favorevoli e un costo del lavoro
concorrenziale, l’Albania rappresenta la sorpresa più gradita dell’Europa
sudorientale. Pochi, solo dieci anni fa, avrebbero pronosticato una
ripresa tanto rapida. Merito anche del supporto economico dell’Italia, che
ha creduto nella possibilità di trasformare un paese vicino in preda a
criminalità e disordine in uno Stato ordinato e collaborativo. “Un detto
albanese dice: non puoi sceglierti i vicini, ma puoi rispettarli – chiosa
Shaollari – noi siamo il vostro destino e oggi, dopo anni difficili, anche
un partner affidabile”.
Il programma “Interreg 3” contiene proposte concrete: studio dei mercati
balcanici nei quali intervenire con partnership industriali fra imprese
italiane e albanesi, partecipazione comune ad eventi e fiere, corsi di
formazione di gestione imprenditoriale per esportare in Albania
l’esperienza della media e piccola imprenditoria italiana, esperienza
pilota sul commercio elettronico, creazione di sportelli comuni per
l’assistenza alle imprese. Il presidente della Camera di commercio di
Brindisi Tomaselli assicura che tutti i progetti verranno presentati nei
tempi giusti e ribadisce l’impegno a sfruttare tutte le opportunità che il
programma europeo offre. Se si pensa che l’Italia rappresenta per
l’Albania di gran lunga il primo partner commerciale, con la presenza di
oltre 700 imprese, il 70 per cento delle quali pugliesi, si comprende
l’importanza strategica dell’Albania per una regione frontaliera come la
Puglia e per una realtà portuale come quella di Brindisi. Il destino
balcanico, dopo anni di drammatica transizione postcomunista, mostra oggi
la faccia dolce delle opportunità economiche. Basta saperne approfittare.
04 marzo 2005
pmennitti@ideazione.com
|