Prodi: dalla bicicletta al triciclo
di Vittorio Mathieu

Temo che abbiano ragione coloro che lamentano il declino economico dell’Italia: altrimenti Romano Prodi non sarebbe costretto a fare un doppio lavoro, come molti borghesi romani. Ai tempi di Nòmisma bastavano le consulenze: far sapere, ad esempio, che l’alta velocità dà il vantaggio di arrivare prima. C’era, è vero, la presidenza dell’Iri, ma poteva essere tenuta col massimo disinteresse: al punto di cercar di vendere i beni dell’ente a un terzo del prezzo di mercato, andando incontro così alla direttiva di tener bassi i prezzi. Il passaggio di Prodi dalla bicicletta al triciclo per il momento non gli frutta niente, ma sembra necessario per la sopravvivenza futura: quando l’Ue, imitando in modo caricaturale la riforma Tremonti delle pensioni, ridurrà il suo ex-presidente alla fame.

Se non fosse questo il timore, Prodi non si sarebbe impegnato in una campagna elettorale che è pur sempre di parte, anche se a favore di tre partiti anziché di uno. Si noti che a Berlusconi si vuol vietare di candidarsi al parlamento europeo perché è capo del governo di un paese membro. Ma il capo del governo è espressione di un partito o di una coalizione di partiti, a differenza di chi riveste altre cariche, come la presidenza della Repubblica o di una delle Camere. Questi presidenti verrebbero meno alla loro funzione se conducessero la campagna elettorale di un partito.

Secondo me l’incompatibilità sarebbe opportuna anche tra cariche di governo e parlamento: ma questa norma per ora è in vigore solo in Francia. I banchi di Camera e Senato sono spesso vuoti perché tutti hanno altro da fare, e più che mai i membri dell’esecutivo. Varrebbe la pena, dunque, ascoltare Montesquieu, di cui si parla tanto senza seguirlo. Che cosa avverrà a livello europeo è impossibile dire: dipende da quali saranno i compiti del parlamento, della commissione, del consiglio europeo, quando una qualche costituzione comincerà a funzionare. Per ora, però, gli incarichi comunitari dovrebbero estrarre dal loro paese coloro che li rivestono. Anche se questo costa a Prodi la fatica di pedalare in salita.

17 febbraio 2004

 

stampa l'articolo