Il caso Mastella e il nodo irrisolto tra magistratura e politica
di Enrico Gagliardi
[18 gen 08]

Una vera e propria bufera si è scatenata sui vertici dell’Udeur a cominciare proprio dal suo leader Clemente Mastella; i principali esponenti  del partito infatti sono rimasti coinvolti da un’inchiesta della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Le ipotesi di reato sono terribilmente serie, si va dalla tentata concussione, al tentativo di abuso d’ufficio, passando addirittura per l’associazione per delinquere. La moglie dell’ormai ex guardasigilli è stata già sottoposta ad un regime di carcerazione preventiva anche se in forma domiciliare, sempre nell’ambito della medesima inchiesta, ed ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse ai danni di altri esponenti di spicco dell’Udeur.

Difficile prevedere gli sbocchi processuali di una vicenda del genere, certo ancora una volta va notato come l’impianto accusatorio sia basato sulle ormai stranote intercettazioni telefoniche, fortemente criticate anche dallo stesso ministro della Giustizia in occasioni delle sue dimissioni. Tutta l’inchiesta riguarda presunti ricatti e minacce da parte degli esponenti dell’Udeur per ottenere favori e posizioni di privilegio: è superfluo sottolineare che, secondo la procura, a capo di queste manovre illecite si sarebbe Clemente Mastella, descritto come un vero e proprio satrapo incontrastato della provincia campana. Il problema dirimente è comunque saper discernere tra le conversazioni telefoniche dalla valenza semplicemente politica, da quelle che invece integrerebbero una vera e propria fattispecie di reato, come il tentativo di concussione nel caso di Sandra Lonardo. 

Le indagini vanno avanti e naturalmente da Ceppaloni la moglie dell’ex guardasigilli proclama la sua assoluta estraneità rispetto ai fatti contestati. In tutto questo marasma, Clemente Mastella ha ritenuto giusto scagliarsi contro certa magistratura secondo lui affetta da eccessivo protagonismo. Di sicuro l’Udeur non esce benissimo da una situazione di questo tipo, tanto più che secondo i magistrati questo partito avrebbe di fatto messo in piedi una vera e propria associazione per delinquere finalizzata ad ogni sorta di truffa. La vicenda Mastella riapre in realtà una ferita mai chiusa, quella del difficile rapporto tra giustizia e politica, bubbone che nessuno sembra voler incidere in maniera radicale.

Lo stesso discorso di Mastella nel giorno delle sue dimissioni ha messo in luce questo problema in tutta la sua assoluta drammaticità, esortando a diffidare di certi “Gip particolari” e del protagonismo sospetto di certa magistratura. Allo stato dei fatti non si segnalano particolari reazioni delle associazioni organizzate delle toghe salvo un’azione istituzionale del Csm che avrebbe sequestrato il filmato della conferenza stampa del procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere Un filmato che, va detto, resterà negli annali della televisione per la prontezza di riflessi del suo attore principale.


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