Usa 2008: i giovani preferiscono Obama
di Domenico Naso
[ 28 set 07]

Il 2008 si avvicina a passo spedito e l’America si prepara a scegliere il successore di George W. Bush. New York, da un po’ ai margini dei giochi presidenziali, stavolta sembra volersi prendere una corposa rivincita. Sembra sempre più probabile, infatti, lo scontro tra i titani Rudolph Giuliani e Hillary Clinton. L’ex sindaco di New York e la senatrice dello Stato omonimo sono i più accreditati candidati alla vittoria nelle primarie di Repubblicani e Democratici.

Ma l’impresa potrebbe essere meno facile del previsto per l’ex first lady, incalzata dallo charme di un Barak Obama in ascesa. Il giovane e affascinante senatore sembra già aver conquistato i giovani newyorkesi, rischiando di impensierire Hillary persino nel suo collegio elettorale. Dalle cantine underground di Downtown ai nuovi locali alla moda di Hell’s Kitchen e Soho, Obama riesce a convincere trasversalmente giovani di ogni genere, ceto sociale e colore di pelle. E’ tutto un coro di “Obama” quando chiediamo ai ragazzi della Grande Mela di esprimere la loro preferenza tra i due. A Hillary viene imputato un centrismo opportunista e soprattutto le sue precedenti opinioni sulla guerra in Iraq, mantenute fino a quando l’incombente campagna elettorale non l’ha costretta ad adeguarsi all’opinione dominante tra i liberal a stelle e strisce.

Pur sapendo che tra le nuove generazioni di Manhattan i conservatori non sono molto popolari, la presenza di Rudy Giuliani ci impone una domanda sull’altro fronte del panorama politico americano. Anche in questo caso la risposta è stata pressoché unanime: “Rudy è meglio di Bush ma è pur sempre un repubblicano”. La sua appartenenza partitica, dunque, influenza fortemente il giudizio su un uomo che non si vergognò a presentarsi a un Gala pubblico nei panni di Marylin Monroe, che ha mostrato più volte aperture considerevoli sui matrimoni omosessuali e che non ha mai fatto mistero del fatto di essere abortista. Rudy è un tipico repubblicano di New York, conservatore  tiepido ma anche poco liberal, il che lo costringe in una posizione paradossale: troppo a sinistra per i Repubblicani; comunque troppo a destra per i Democratici.

Tra Giuliani e la Clinton, dunque, i giovani di New York scelgono Obama, un volto nuovo (ma con quali basi programmatiche e politiche?) in un panorama politico che da queste parti giudicano letteralmente “gerontocratico”. Emblematica la risposta un po’ qualunquista di Tyler, giovane autore televisivo: “Il sistema politico americano somiglia sempre più al Comitato centrale del Pcus. Centinaia di mummie che pensano soltanto a preservare se stessi”.


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