Europa-Islam, è l'ora della reciprocità
di Vittorio Mathieu
[10 mag 07]


L’Europa s’è desta? La mozione Rocard presentata all’Europarlamento chiede ai paesi arabi di trattare gli altri come desiderano essere trattati. Se, ad esempio, vogliono che in Europa si aprano moschee – non importa di quale confessione – devono permettere che nei paesi islamici si consacrino chiese di qualsiasi confessione cristiana. Se consideriamo che in Arabia Saudita – il paese che ha più stretti rapporti economici con l’Occidente – è molto se si riesce a dir messa nelle sedi extraterritoriali delle ambasciate, la richiesta dell’Ue non è di poco conto. Che venga soddisfatta, naturalmente, è impensabile, ma è già molto che sia stata fatta. Più delicata la richiesta di riconoscere Israele. Anche gli islamici non possono imporre a noi di riconoscere o non riconoscere un dato Stato. Sarebbe vano, peraltro, quand’anche fosse possibile, un riconoscimento di Israele nei confini del ’67, o con diritto di tutti i profughi a rientrare, perché per Israele sarebbe un suicidio. Anche in diritto internazionale esiste una prescrizione acquisitiva: gli arabi la invocano a loro favore per la Palestina, gli ebrei ne invocano per sé una più antica o più breve: ma in queste questioni il diritto, benché distinguibile, non è separabile dalla forza.

Antinomica anche la situazione dei “diritti umani”: da un lato, in quanto umani, dovrebbero essere universali; dall’altro fa parte degli stessi diritti umani il diritto a conservare le proprie consuetudini. Ma agli islamici si può ben dire: “Basta con le lapidazioni”. Nell’ipotesi impossibile che qualche paese islamico accetti ufficialmente la reciprocità con i “non credenti”, sarebbe questo un buon motivo per aiutare quei paesi finanziariamente? Più opportuno sarebbe invocare la “solidarietà”, che è sulla bocca di tutti, in modo che chi è ricco di petrolio impieghi le royalties per aiutare i fratelli di fede anziché i terroristi. Ma, come osserva Magdi Allam, i musulmani praticano l’opposto dell’aiuto reciproco: le loro attività persecutorie si indirizzano ancor più su altre sette islamiche che contro gli infedeli. I cristiani non sono soliti collocare bombe nelle moschee, ma i musulmani sì.

(c) Ideazione.com (2006)
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