
Molti elettori della
Cdl sono preoccupati: l’apertura a “larghe intese”, l’attenuazione
della polemica, l’accordo su punti particolari non rivelano in
Berlusconi una tendenza all’“inciucio”? Non è forse il “dialogo”
(all’opposto della reazione) una manifestazione di resa morale? Non
credo che questo si debba temere. Berlusconi non dà nessuna
manifestazione di buonismo: il fatto è che è sempre stato “buono”,
cioè dolce di cuore; riconoscente per i benefici ricevuti;
compassionevole verso chi ha bisogno. In certi casi ciò può essere
un inconveniente per un uomo politico. Nel Cavaliere lo si è visto
più di una volta, non rispetto ai nemici, bensì ad alcuni
collaboratori o possibili alleati. Non tutti i coordinatori
regionali di Fi, ad esempio, sono stati all’altezza, e la loro
sostituzione non è stata sollecita quanto sarebbe stato necessario.
Qualche potere forte ha condizionato la scelta di ministri (e di un
lontano presidente del Senato) rivelatisi poi controproducenti.
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(c)
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