Ideazione: modernità, crescita, futuro
di
Paola Liberace
[16 gen 07]

Fare cultura politica significa nutrire e coltivare un sostrato condiviso, sul quale radicare un’azione politica in grado di portare frutti duraturi. Tanto vale, a maggiore ragione, quando l’indirizzo di questa azione è dissonante rispetto all’orientamento che l’establishment culturale italiano ha tradizionalmente fatto proprio. E’ un paradosso solo apparente: una politica liberale e moderata non può prescindere da una cultura politica coraggiosamente innovatrice, in grado di portare alla luce e mettere in circolazione i valori dell’individuo, dello sviluppo, della libertà, cui l’area politica di centrodestra fa riferimento.

Fin dalla sua nascita, nel 2001, la Fondazione Ideazione ha fornito il suo contributo in questo senso, con lo sguardo rivolto alla modernizzazione del nostro paese. Un obiettivo ambizioso, eppure improcrastinabile, che lungi dall’essersi esaurito nei cinque anni intercorsi si è anzi trasformato e arricchito. La stessa parola “modernità” si è caricata di nuove risonanze, non solo politiche ma economiche e sociali: lungi dal rinunciare ad essa, la Fondazione lavora per includerla nel vocabolario politico moderato, impegnandosi su diversi fronti. Sul piano internazionale, l’integrazione europea resta una sfida da sorvegliare, in particolare per quanto riguarda il contributo – sia economico che geopolitico - dei nuovi membri. Sul piano nazionale, è evidente l’urgenza delle riforme istituzionali nel senso di un alleggerimento della struttura statale, centralizzata e gravata dalla spesa pubblica. Sul terreno economico e finanziario, particolare attenzione va riservata al nodo delle reti infrastrutturali, energetiche e di comunicazione, e all’evoluzione del sistema bancario, che rappresenta nel suo legame con territorio e impresa una delle chiavi dello sviluppo del paese.

La Fondazione fa proprie queste linee d’azione, interpretandole nell’opera di mediazione tra la società civile e i suoi rappresentanti: tanto nel verso dell’agenda setting, quanto in quello della divulgazione scientifica e culturale. Nel primo caso, si tratta di raccogliere e segnalare al dibattito politico fermenti prepolitici; nel secondo, di elaborare e proporre un modello culturale verso una base allargata, per verificare e sostenere un consenso sempre più ampio. Per avanzare all’attenzione della politica i temi salienti che emergono a livello civile, sociale ed economico, la Fondazione promuove il confronto tra cittadini, studiosi, giornalisti, rappresentanti del mondo dell’impresa e della finanza da un lato, e politici, amministratori ed esponenti delle istituzioni dall’altro. In questa linea si inserisce il progetto dei “Colloqui di Ideazione”: una serie di appuntamenti, quasi tutti aperti al pubblico, che raccolgono attorno allo stesso tavolo interlocutori altamente qualificati e responsabili della cosa pubblica, per cercare soluzioni condivise. La pubblicazione del testo dei “Colloqui”, raccolto durante l’evento, ed integrato all’occasione con ulteriori interventi, sulla rivista bimestrale edita da Ideazione rappresenta una valida sinergia tra i due canali per rafforzare ulteriormente la penetrazione del messaggio emerso. Nel prossimo anno, i “Colloqui” approfondiranno temi già all’ordine del giorno e introdurranno nuovi argomenti di discussione: come il problema energetico, che intreccia indissolubilmente la politica internazionale e quella locale; l’assetto bancario, con le ripercussioni della concentrazione internazionale sui servizi e sul mercato; il rapporto tra istruzione e formazione professionale, con particolare riferimento alla comunicazione interrotta tra scuola e mondo del lavoro.

Gli incontri pubblici, nella forma del convegno o del dibattito, e i contributi editoriali di “Ideazione” restano due strumenti imprescindibili anche per quanto riguarda l’attività di diffusione culturale: ma altrettanto rilevanti diventano in questo caso le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Il precoce utilizzo dei canali di comunicazione online ha permesso a Ideazione di realizzare un’esperienza redazionale innovativa e di inaugurare anche in Italia modelli di informazione interattiva, smentendo l’adagio che avrebbe voluto confinare questi alle aree politiche progressiste o addirittura radicali. Un’acquisizione che trova sbocco, nell’ottica della divulgazione culturale e politica, nella nuova “Biblioteca di Babele”: prevedendo la condivisione di documenti e materiali digitali, il progetto consente l’evoluzione dalla tradizionale attività di selezione, segnalazione e commento bibliografico alla creazione di una patrimonio di risorse di studio e discussione. Una simile evoluzione non esclude, ma rafforza la sinergia tanto con le iniziative “off-line”, che acquistano così ulteriore capacità di penetrazione, quanto con la Biblioteca di Ideazione, nata nel 1998, cui la costituzione di una vera e propria “Mediateca”. fornisce un nuovo e sostanziale impulso arricchendo la già copiosa collezione di oltre 16.000 volumi.

Ultimo, ma tutt’altro che ultimo tra gli obiettivi perseguiti dalla Fondazione resta quello della formazione. Offrire un contributo al ricambio della classe dirigente del nostro paese significa da un lato costituire un laboratorio politico-culturale, individuando contenuti e risorse da proporre alla nuova generazione per l’elaborazione del pensiero politico; ma dall’altro vuol dire impegnarsi nella questione educativa, indagando il problema dell’istruzione e contribuendo alla maturazione di proposte fattive. A entrambe le esigenze rispondono i progetti di una serie di “Seminari” di formazione sulla cultura politica, destinati ai giovani, e la costituzione di “Osservatori” giovanili, in collaborazione con organismi universitari, in cui studio e ricerca si congiungano con l’avviamento alla pratica politica. A questo scopo, particolarmente indicati sono due ambiti di indagine come l’attività parlamentare – concentrandosi sul cursus di proposte di legge attinenti alle linee d’azione della Fondazione - e la realtà geopolitica ed economica del Mediterraneo, punto di incontro cruciale tra le sorti del Mezzogiorno italiano, quelle del nuovo Est europeo e quelle del Medio Oriente e del Nord Africa, in bilico tra interessi economici e derive fondamentaliste.

Il programma della Fondazione Ideazione intende per il resto confermare per il futuro l’interesse per le questioni al centro della sua attività nel corso degli anni, e riprendere e sviluppare i risultati conseguiti: le iniziative dell’Osservatorio sull’Energia, divulgate attraverso pubblicazioni dedicate; il dibattito promosso dall’Osservatorio sul Mezzogiorno e inteso a proporre “Un’altra idea del Mezzogiorno”; le indagini della Scuola di Politica Internazionale; la scoperta o la riscoperta di figure di intellettuali chiave della koiné liberale – come Rothbard o Aron -  trascurati dalla cultura ufficiale. Di fronte al mutato scenario nazionale e internazionale, acquista oggi una sensibile importanza l’opportunità di proseguire il percorso valorizzando le relazioni con le realtà omologhe, più o meno recenti, nell’area moderata e liberale. L’ottimizzazione delle forze del network di Fondazioni e centri culturali che fanno oggi riferimento al centrodestra deve tuttavia andare di pari passo con l’iniezione di energie nuove, in grado di posare uno sguardo fresco sul contesto dal quale scaturisce la proposta politica. Qui si conferma indispensabile l’apporto giovanile, ricco di potenzialità che potranno esprimersi – anche a livello professionale - nelle attività programmate, ma anche e soprattutto avanzare nuove idee cui dare seguito. Solo in questo modo parole come “modernità”, “crescita”, “futuro” saranno sostenute in concreto da un disegno effettivo: che abbraccia tanto i singoli individui, quanto il progetto di Italia a cui la Fondazione Ideazione continua a puntare.

 

L'articolo è tratto dal numero di dicembre 2006 di Charta minuta

 

Paola Liberace, direttore generale della fondazione Ideazione

(c) Ideazione.com (2006)
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