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                   Federico 
                  Guiglia 
        SE IL MONDO FINISCE 
                  QUI 
                  
                  Il libro 
                  C’era una volta 
                  l’America latina. L’America del tango e del calcio, di Evita e 
                  di Anita, della grande Argentina e del piccolo Uruguay. Era 
                  un’America lontana ma presente, immaginata dagli Appennini 
                  alle Ande. Nel pensiero dei più, il romantico specchio 
                  dell’Europa si è però oggi deformato, e il Vecchio Continente 
                  sta abbandonando l’America latina. Da qui comincia l’atto 
                  d’amore di Federico Guiglia contro l’indifferenza. Da 
                  Garibaldi a Maradona, da Borges a Gardel, da Punta del Este a 
                  Ushuaia, dalle code ai consolati italiani alle richieste 
                  d’aiuto sui giornali argentini c’è un mondo che fa parte del 
                  mondo: il nostro mondo. A diecimila chilometri da Roma, esiste 
                  una realtà di nomi e di luoghi latino-americani legati per 
                  sempre alla vita del nostro Paese. Una “Vita” da rileggere e 
                  riscoprire perché piena di futuro. 
                  
                  L'autore 
                   
                  Federico Guiglia (Montevideo, Uruguay, 1959), conduce 
                  in tv la rubrica di interviste A tu per tu (Rai 
                  International). Editorialista di varie testate nazionali ed 
                  estere, ha iniziato la professione nell’86 assunto a Il 
                  Giornale da Indro Montanelli dopo aver vinto a Milano il 
                  concorso nazionale dell’Istituto per la Formazione al 
                  Giornalismo. Ha vissuto a Londra (’76) e a Berlino (’96), ha 
                  collaborato a Die Welt e a RadioFrance-Internationale.  
                  Ha pubblicato Il ponte più lungo (Istituto Italiano di Cultura 
                  dell’Uruguay, 2003), Il sole nero (prefazione di Sergio 
                  Romano, Le Lettere, III edizione 2003), Daniele Vimercati, 
                  ritratto di un giornalista che amava la libertà ( insieme con 
                  M. Ferri e S. Sarno, Ulisse Edizioni e Telelombardia, 2003), 
                  Gianfranco Fini, cronaca di un leader (foto di E. Para, Le 
                  Lettere, 2002), Italiani senza confini (Libri-liberal, 2001) e 
                  L’America che parla italiano (Società Dante Alighieri, II 
                  edizione 2001). Nel 1983 Alto Adige, volti e risvolti di un 
                  golpe perfetto (Hauger Merano). Dal ’99 ha scelto la libera 
                  professione dopo essere stato “notista” politico de il 
                  Giornale e direttore de il Borghese (f.guiglia@tiscali.it). 
                    
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