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"Voltare pagina dopo il fallimento dello statalismo"
Convegno di Ideazione: venerdì sarà presentato
a Bari il documento programmatico


"L'economia meridionale è una macchina che non riesce ad utilizzare le proprie risorse. I sintomi sono due: una disoccupazione doppia di quella del Centro-Nord mentre la popolazione meridionale è meno della metà di quella del Centro Nord; la incapacità di utilizzare il proprio risparmio per finanziare le imprese locali". Queste patologie andrebbero capite e poi aggredite di conseguenza: il Mezzogiorno presenta, insomma, un deficit di diagnosi prima ancora che di terapie. Gran parte della patologia, questa è la diagnosi della Fondazione Ideazione, deriva dalle modalità con cui è intervenuto, nel corso dei decenni, lo Stato nel Mezzogiorno d'Italia. Erogando sussidi e contributi prima alle imprese e poi anche alle famiglie; trasformando l'economia meridionale in una sacca assistita e dipendente dalla finanza pubblica nazionale. Questa teoria ha deformato l'atteggiamento verso il rischio degli imprenditori, non ha aumentato significativamente il tenore di vita locale - il reddito pro capite in Lombardia è doppio di quello meridionale - e non ha innalzato la produttività locale. Oggi nel Mezzogiorno si accusano le conseguenze di un divario di benessere che di un parallelo divario di produttività. Ai quali si somma un divario nell'esistenza di capitale fisso sociale: le infrastrutture di trasporto, energia e telecomunicazioni. Ma anche un divario insostenibile nei beni pubblici essenziali: sicurezza individuale, amministrazione della giustizia, diffusione dell'educazione scolastica avanzata e della ricerca scientifica.

"Il mercato meridionale - sottolinea Ideazione - non funziona perché è stato danneggiato e deformato dal clamoroso fallimento dell'intervento dello Stato. La stessa discussione sul disegno di legge finanziaria per il 2003 conferma l'esistenza degli effetti distorsivi della dipendenza economica dalla finanza pubblica. Si discute di quanti fondi riservare al Sud e di come accelerare la spesa di quei fondi, ma non si discute se l'impiego di quelle risorse risolverà i problemi o, paradossalmente, possa aggravarli, enfatizzando e ripetendo gli errori del passato". Bisogna ripartire alla diagnosi, accertare le ragioni della fragilità imprenditoriale e della carenza di capitale fisso sociale e poi sviluppare politiche e comportamenti alternativi. Partendo da quattro direzioni: gli effetti dell'allargamento dell'Ue ad Est; la scomparsa di intermediari finanziari capaci di dialogare con le imprese locali; l'assenza di strumenti per una effettiva internazionalizzazione delle imprese locali; l'assenza di strumenti per attirare imprese estere in regime di joint-venture e non di dominanza coloniale verso le imprese locali. Tutte queste premesse per dire che ci vogliono altre idee per il Sud. Ed è proprio per dare un contributo stabile di elaborazione programmatica che la Fondazione Ideazione, presieduta dall'europarlamentare di Forza Italia Domenico Mennitti, ha dato vita all'Osservatorio sul Mezzogiorno, affidandone la direzione scientifica al prof. Massimo Lo Cicero . Venerdì prossimo, nel corso di un convegno che si svolgerà a Bari, l'Osservatorio presenterà il documento dal titolo "Un'altra idea del Mezzogiorno".

(dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 20 ottobre 2002)