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[IL DOCUMENTO DI BARI]
Le attese di breve termine

Riepilogando, un possibile programma di breve termine per l’economia meridionale deve includere:

1. Un sostegno intelligente della domanda aggregata attraverso investimenti in opere infrastrutturali e reti di servizio finanziato da fondi derivati dalle politiche regionali europee. Non basta invocare la golden rule - cioè la contabilizzazione degli investimenti pubblici fuori quota rispetto al patto di stabilità - perché non è possibile sapere ex ante se una spesa sia solo un costo o se essa genererà benefici futuri ed, in particolare, non è possibile capire se i benefici macroeconomici dipendono più della costruzione delle strade che dall’istruzione. Bisogna spendere, efficacemente e tempestivamente, su tutto lo spettro dei beni pubblici e delle infrastrutture nell’intera area meridionale: questo obiettivo impone l’introduzione di uno strumento che, dato il tetto di spesa pubblica imposto dal clima congiunturale, consenta di accelerare le spese che si possono realizzare rispetto a quelle che, altrimenti, si tradurrebbero in meri residui rispetto agli impegni assunti.

Questa esigenza deve essere affrontata in termini di razionalità per le scelte realizzabili nell’ambito della cassa disponibile e non come un succedaneo surrettizio che modifichi la competenza e la giurisdizione dei singoli ministeri sul contenuto specifico dei singoli capitoli di spesa. La competizione, politica e d’immagine, tra le singole amministrazioni regionali può essere utile per alimentare la velocità del processo ma può anche distrarre gli amministratori pubblici dal conseguimento di traguardi di carattere generale, aprendo crisi nelle coalizioni o tra le coalizioni per enfatizzare il reciproco potere di interdizione.

2. La creazione di riserve, di spesa e di copertura, in materia previdenziale e tributaria che diano uno spazio garantito alle decisioni, più frammentate e meditate, delle imprese meridionali rispetto a quelle settentrionali.

3. L’inclusione nella legge finanziaria di stanziamenti adeguati per dare corpo ad ampie coperture di spesa per la legge 488, i contratti di programma, la legislazione in favore delle nuove imprese e dei prestiti d’onore.

4. Una maggiore pressione sui gruppi bancari che operano nel Mezzogiorno perché diano vita a forme di supporto finanziario delle decisioni di investimento e creino sistemi periferici, di contatto con le imprese, dotati di adeguati poteri di autorizzazione delle operazioni negoziate.

novembre 2002