Un incontro spontaneo di volontà
di Vittorio Mathieu
Ideazione di
marzo-aprile 2007

In questi giorni Pierluigi Mennitti prende congedo dalla funzione di direttore responsabile di questa rivista. In questo numero devo dunque spiegare come tale funzione verrà assunta momentaneamente da me. A titolo precario, nel senso che una qualsiasi delle parti può interromperla con breve preavviso.

Questo tipo di lavoro è giudicato oggi politicamente scorretto, rispetto ad un lavoro a tempo indeterminato. In verità a tempo indeterminato è appunto il lavoro precario, mentre il rapporto lavorativo è a termine quando, per sua natura, il lavoro da fare abbia una conclusione. Eppure il lavoro precario è giudicato poco più di una indennità di disoccupazione o di un ammortizzatore sociale, mentre il lavoro a tempo indeterminato è stabile perché può essere interrotto solo per giusta causa, cioè per una causa espressamente prevista dalla legislazione. (La tresca di un garzone con la moglie del fornaio, ad esempio, in una nota sentenza non fu giudicata una giusta causa di licenziamento, perché la legge aveva trascurato di occuparsene).

Tempo indeterminato non significa certamente infinito: prima o poi qualsiasi lavoro sarà interrotto, o dall’invalidità e dalla morte, o dal pensionamento. Nel Camposanto di Pisa è dipinto Il trionfo della morte; nelle odierne Camere del lavoro si dovrebbe rappresentare Il trionfo della pensione. I progressi della medicina allontanano infatti la morte, mentre i progressi della legislazione sociale tengono vicina il più possibile la pensione. La morte trionfa perché prima o poi raggiunge tutti, mentre la pensione trionfa perché rimane a distanza sempre maggiore dalla morte.

In Francia, qualche secolo fa, il problema di un rapporto di lavoro non precario e a tempo indeterminato era stato risolto razionalmente con la condanna ai lavori forzati a vita, previa deportazione all’Isola del Diavolo. Oggi il precariato si è insinuato perfino in questo tipo di rapporti, e su questo punto i sindacati rinunciano a salvaguardare l’immobilità.

Il lavoro che svolgerò a Ideazione, in forza di un incontro spontaneo di volontà, è dunque un lavoro assolutamente anomalo e, come tale, non protetto da nessun sindacato. Spero, tuttavia, che la sua flessibilità non sia, come vorrebbe una teoria del lavoro politicamente corretta, simile a quella di un anchilosato.




Vittorio Mathieu, accademico dei Lincei.

(c) Ideazione.com (2006)
Home Page
Rivista | In edicola | Arretrati | Editoriali | Feuilleton | La biblioteca di Babele | Ideazione Daily
Emporion | Ultimo numero | Arretrati
Fondazione | Home Page | Osservatorio sul Mezzogiorno | Osservatorio sull'Energia | Convegni | Libri
Network | Italiano | Internazionale
Redazione | Chi siamo | Contatti | Abbonamenti| L'archivio di Ideazione.com 2001-2006