Dopo aver
lavorato sei giorni, secondo il libro della Genesi, il Padreterno si
prese una pausa di riflessione e trovò buono ciò che aveva fatto. Lo
stesso il presidente Napolitano, sebbene si fosse già riposato la
domenica e avesse anche fatto il sabato inglese (che, quando fu
introdotto in Italia, fu chiamato sabato fascista).
Il presidente ha fatto notare che le consultazioni sono state particolarmente faticose per il gran numero di partiti e di gruppi parlamentari. Ma, vista la situazione, avrebbe dovuto fare ancor di più: consultare tutti i parlamentari ad uno ad uno, deputati e senatori, per sentire come la pensavano. In Senato, infatti, è bastato un gruppo di tre senatori a rovesciare il governo; e uno dei tre, per di più, ha votato in favore. Altri evidentemente si sono aggiunti, altrimenti i conti non tornerebbero. A Mastella dunque, e soprattutto alla signora, vanno molti meriti per aver fatto cadere il governo, ma non proprio tutti.
Stando così le cose, più che la riflessione a Napolitano occorrerebbe un pallottoliere per contare i possibili voti ad uno ad uno; ma i voti possibili possono anche non diventare reali, e questo è ciò che rende utile la riflessione. Può servire a dare l’incarico a questo, a quello, a quell’altro, con valide giustificazioni storiche e istituzionali, anche se non numeriche. Poi in Senato l’incaricato cadrà, ma frattanto passerà del tempo senza che si debba andare alle urne.
(c)
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