Servizi semipubblici ed enti inutili di varia natura
di Vittorio Mathieu
[26 lug 07]


Vi sono servizi pubblici che si pagano con le tasse e servizi privati oggetto di contrattazione. Tra i due il confine è mobile e, mentre le ideologie individualistiche vorrebbero affidare ad agenzie private perfino la difesa, gli statalisti si augurano di estendere al massimo le attività dell’ente pubblico. Vi sono dappertutto, ad esempio, centrali del latte quasi interamente in mano pubblica, mentre non si vede perché il Comune debba occuparsi di darci il latte, come se fosse una balia.

Di solito l’offerta del servizio non è così diretta. L’ente pubblico mette a disposizione del pubblico, cioè dei privati, servizi che non si sa bene in che cosa consistano. Spesso si tratta di informazioni sotto le quali c’è una pubblicità occulta. Il Senato mette in vendita chiaramente le pubblicazioni del Senato, ma la Camera dei Deputati ha aperto un “punto Camera” che è difficile capire a che cosa serva: non ai parlamentari, che dispongono già di locali e portaborse, ma neppure, al momento, ai cittadini. Forse solo a qualche curioso, o a chi vuol fare due chiacchiere e scaldarsi se il tempo è freddo.

Gli edifici pubblici, non a disposizione del pubblico ma a carico dello Stato, si estendono a macchia d’olio. Una volta mi persi in uno di essi uscendo dal Comitato di Bioetica; e, girando per i corridoi, mi misi a leggere le targhe. Trovai un gran numero di locali destinati a liquidare i debiti per le olimpiadi invernali del Piemonte. Non so se questi debiti siano stati tutti saldati ma, fino a qualche tempo fa, tra gli enti da liquidare c’era ancora l’ufficio per saldare i debiti del Ducato di Parma e Piacenza.

Sono considerati servizi pubblici i trasporti, la raccolta dei rifiuti, la manutenzione delle strade. Per gli incidenti dovuti a voragini nelle strade i Comuni possono essere condannati a pagare i danni; e la raccolta dei rifiuti può essere organizzata meglio che in Campania, soprattutto se il pubblico (cioè i privati) è chiamato a collaborare. Ma c’è tutta una serie di “provvidenze” che fanno lievitare le imposte e sono provvidenziali solo per un numero ridottissimo di impiegati corrotti e di privati profittatori.

 

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