Lo strano mondo dell'editoria italiana
di Vittorio Mathieu
[15 mag 07]


Denaro contro potere: la destra sembra a volte offrire questo scambio. La sinistra accetta volentieri il denaro, ma non cede automaticamente il potere. In altri campi seguo poco la situazione, ma nell’editoria – stampa e video – ho collocato i miei interessi di proletario, e l’acquisto di Endemol mi interessa. Il problema è se, almeno all’interno di gruppi in cui il denaro ha diritto di nominare gli amministratori, si possa invertire la spinta verso quell’ideale delle sinistre che si ammanta di solidarietà, ma finisce regolarmente nello statalismo. (Ossia, non nel predominio del pubblico, bensì nello sfruttamento del pubblico a beneficio di pochi privati).

Sulle case editrici a stampa il giudizio è più facile. Si prenda Mondadori, il principale editore italiano, i cui legami col potere sono tradizionali. La Fininvest lo controlla al 50 per cento e ha migliorato la qualità e l’indirizzo politico del settimanale più importante “Panorama”. Però, se un autore vuole mettere in dubbio i dogmi della sinistra fa prima a rivolgersi a piccoli editori coraggiosi come Rubbettino o Liberilibri. Il caso della Einaudi, poi, è unico. La casa fu messa al mondo dal liberalismo di Luigi Einaudi, e pubblicò – oltre a molte altre cose eccellenti – un estratto delle memorie di Metternich; ma finì presto con l’impiegare i guadagni per finanziare le pubblicazioni in perdita di opere di pura propaganda marxista. Ridotta a dover portare i libri in tribunale, per evitare questo sacrilegio fu chiesta una deroga alla legislazione fallimentare. E si noti che i comunisti non erano ancora ufficialmente al potere.

Hanno ragione, dunque, quegli adepti del centrosinistra che non si mostrano particolarmente allarmati per il passaggio di proprietà di Endemol: non saranno gli untori del centrodestra quelli che sbancheranno Milano. Ciò non significa che le scalate alle mura avversarie non vadano incoraggiate. Non significa, d’altra parte, che se si riesce a conquistare un castello chiunque vi si trova vada passato per le armi. Ma le opportunità che offre l’acquisizione vanno sfruttate, in particolare collocando in posti chiave qualche persona efficiente e degna di fiducia. Se si comincia con l’accettare come un dogma che solo a sinistra si trovino persone capaci di cultura, è inutile poi lamentarsi se ciò che rende finanziariamente non rende anche culturalmente e politicamente.

(c) Ideazione.com (2006)
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