Divina Commedia alcolica
di Maria Teresa Petti
Ideazione
di marzo-aprile 2006
Tè per un cammello
Jaroslaw Mikolajewski
Forum, Udine, 2005
pp. 117, € 14
È sorprendente questo libro del polacco Mikolajewski. È
un romanzo contemporaneamente poliziesco ed esoterico, amoroso e letterario.
È la storia di un poliziotto e degli atroci passi falsi, compiuti
sotto la morsa dell’alcol, che hanno in parte compromesso la sua
vita. È il suo tentativo di uscire dalla lenta agonia dell’alcolismo
cercando di recuperare ricordi sbiaditi e offuscati, per capire ciò
che la memoria nega, affrontare i sensi di colpa e finalmente riemergerne.
Si delinea così il complesso percorso tra il baratro e la risalita,
sapientemente illustrato attraverso i diversi colori che compongono un
quadro d’autore in piena regola.
Prima di tutto il giallo. Ciò che ci si aspetta da un romanzo poliziesco
che si rispetti: un’oscura storia di fondo da sciogliere, quella
del poliziotto McCoy alle prese con l’enorme senso di colpa per
non aver risolto il caso dell’uccisione di sua moglie, e intrighi,
e assassini inaspettati, e casi ingarbugliati da risolvere, suspance,
intuizione, coraggio.
Poi una punta di noir, quando nell’intreccio si creano situazioni
che sfiorano l’esoterico; quando le vicende si spostano da una misteriosa
biblioteca a un convento pre-raffaellita dove, in un contesto dai contorni
medievali, vive un gruppo di eremiti, una sorte di setta con enigmatici
segreti.
Poi il rosa, dell’amore malato del poliziotto alcolista per la sua
donna atrocemente assassinata, dell’amore dello stesso uomo per
la sua figlia adolescente che lo aiuta nel percorso di guarigione dai
mostri della sua vita, e dell’amore finalmente pulito per una donna
nuova.
Infine il grigio della scrittura, il bianco del foglio e il nero della
stampa: colori che emergono tra le righe a rendere questo romanzo piuttosto
speciale e raffinato creando un legame, di certo inusuale, tra il genere
poliziesco e la letteratura. Diventano infatti ben presto rintracciabili
all’occhio attento, tra le pieghe del testo, reminiscenze letterarie
di origini diverse, molteplici chiavi di lettura del romanzo. Solo per
citarne alcune, ecco in primis la letteratura italiana di Dante, che viene
evocato molto spesso (n.d.r. : Mikolajewski, affermato poeta polacco,
è un fine conoscitore della letteratura italiana e un buon traduttore
in lingua polacca di Dante, Leopardi, Pavese, Montale, Penna, Pasolini,
Luzi) e poi Boccaccio da cui l’autore trae lo schema della trama
(dieci personaggi, sette uomini e tre donne che raccontano a turno una
storia, esattamente come nel Decameron). Non ultimo, a svelare il mistero
più profondo del romanzo, ancora un libro importante: Sotto il
vulcano di Malcom Lowry. E così se, come ebbe ad ammettere Lowry,
il suo più grande successo fu una sorta di “Divina Commedia
ubriaca”, che narrava le vicende oscure di un alcolista ma anche
la storia della sua redenzione, Tè per un cammello può essere
letto, grazie anche ad una rete fitta di riferimenti letterari e culturali,
come omaggio e parodia di quell’opera e come una ironica allegoria
moderna della redenzione.
«Tutta la sua vita gli si apriva davanti come un libro comprensibile
intessuto di intrecci che conducevano sino alla fine, convincente in ogni
capitolo e in ogni frase».
(c)
Ideazione.com (2006)
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