Sogni e speranze a Barcellona
di Carlo Roma

Ideazione di settembre-ottobre 2006


La velocità della luce
Javier Cercas

Guanda, Parma, 2006
pp. 247, € 14,50

La storia di un giovane catalano con ambizioni letterarie inizia in un piccolo appartamento di Barcellona. Un appartamento, sporco e disadorno, che egli occupa insieme al suo amico Marcos Luna. Ambedue sono approdati nella metropoli inseguendo le loro passioni. Pur di coronare i loro sogni di successo hanno abbandonato Gerona, la città di provincia in cui sono nati. Il primo vorrebbe diventare uno scrittore affermato e conosciuto superando l’alta barriera dell’anonimato. Marcos, invece, è un pittore in cerca di ispirazione e fortuna. La loro nuova vita, però, non è facile. In realtà, trascorrono il loro tempo cercando dei sopravvivere. Sempre con una manciata di quattrini a disposizione, dispongono di poche possibilità per ottenere un impiego stabile e sicuro. Si arrangiano con lavori di fortuna. Lo scrittore sbarca il lunario faticando come correttore di bozze in una casa editrice «di negrieri». Si tratta di un personaggio dietro al quale si può ben scorgere la figura di Javier Cercas. Il suo compagno, invece, insegna in un collegio squallido e miserevole.
L’autore del fortunato Soldati di Salamina, dunque, comincia il suo ultimo romanzo, La velocità della luce, rappresentando le speranze e i sogni segreti di due ragazzi nei quali si identifica pienamente. Due ragazzi pronti a tutto pur di emergere e raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati. Il romanzo, a tratti forte e doloroso, talvolta commovente, si sviluppa sulla falsariga della memoria. Un patrimonio di ricordi che interroga la coscienza dei protagonisti, ma anche quella della società civile europea e americana.
Tutto ha inizio grazie ad un incontro fortuito che cambia la vita del protagonista. Una sera, durante la primavera del 1987, i compagni d’avventura escono di casa per trascorrere qualche ora di svago in uno dei tanti locali di Barcellona. Si imbattono in Marcelo Cuartero, un professore di letteratura all’Università Autonoma. Spiega il narratore:« Fu per caso. Allora – sono oramai passati diciassette anni – ero molto giovane, avevo appena finito gli studi e dividevo con un amico un appartamento buio e sudicio in calle Pujol, a Barcellona, nei pressi di plaza Bonanova».
La proposta di Cuartero lascia di stucco i suoi «compari di bevute». Egli invita il protagonista, alter-ego dello scrittore spagnolo, a trascorrere un breve periodo a Urbana, negli Stati Uniti. L’ateneo di quella remota località offre una borsa di studio non troppo onerosa ma utile a maturare esperienze sconosciute e ad arricchire il proprio curriculum.
Utile, soprattutto, ad incontrare un uomo taciturno, chiuso in se stesso e in apparenza scontroso: un docente con il quale il personaggio protagonista condivide l’ufficio. Rodney Falk è un esperto ed appassionato amante della letteratura. Colto, lettore onnivoro e capace di giudicare con cognizione di causa le diverse tendenze letterarie che si sono succedute nel tempo, stringe subito un’intesa forte con il suo collaboratore spagnolo.
La loro relazione si basa sullo scambio di impressioni sull’arte della scrittura e sui romanzieri che hanno caratterizzato la loro prima formazione. Improvvisamente, però, Rodney svanisce nel nulla. Il suo passato tormentato e triste sembra averlo inghiottito nel nulla. I rimorsi e i ricordi tragici della guerra del Vietnam si riaffacciano in modo prepotente senza lasciare scampo. Rodney ha partecipato alle operazioni più impegnative e cruente svolte dall’esercito americano nel Sud-est asiatico. Le ferite morali di quelle oscure missioni sono ancora opprimenti e devastanti.
Sono queste le prime informazioni di cui viene a conoscenza il protagonista del libro. Rimasto solo non può far altro che cercare il suo amico ripercorrendone, passo dopo passo, il cammino. Una ricerca lunga e complessa che gli farà condividere lo stesso destino di solitudine e disperazione che ha compromesso l’identità e la coscienza di Rodney Falck.

(c) Ideazione.com (2006)
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