Non è la prima volta che i duellanti di Kiev, il presidente della
Repubblica Viktor Yushchenko e il capo del governo Viktor Yanukovich,
si accordano su qualcosa. Adesso è la data delle elezioni
anticipate, volute dal primo per mettere in difficoltà il secondo.
Il termine è il 30 settembre. Tempo sufficiente per Yanukovich a
rinsaldare le truppe e organizzare una campagna elettorale. Che, a
detta degli esperti, sarà vincente. La drammatizzazione dell’ultimo
scontro è stata probabilmente decisiva per riportare i distratti
riflettori dei media internazionali dalle parti di Kiev. Il
presidente che silura il procuratore generale, questi che resiste e
si rinserra nel suo ufficio, reparti di polizia fedeli al ministro
dell’Interno che proteggono la procura, il presidente che sfiducia
il ministro dell’Interno e mette la polizia sotto il proprio
controllo. Infine reparti fedeli al presidente che si muovono nella
notte dalle caserme del circondario e puntano sul centro della
capitale, fermandosi minacciosi alla periferia. I due Viktor,
presunti rivali, chiusi fino a notte fonda nel palazzo presidenziale
per decidere la data del voto, unica soluzione buona ad evitare –
udite udite – una guerra civile. Poi l’accordo e il giorno dopo
fianco a fianco nello stadio cittadino a gustarsi la finale di coppa
fra Dinamo Kiev e Shakhtar Donetsk, derby tra due squadre, due mondi
e due colori, blu e arancione, ma questa volta a parti invertite.
Non è la prima volta, non sarà
l’ultima, ma se Kiev è divenuta una succursale del teatro
dell’assurdo lo dobbiamo a due leader, e a un’intera classe
politica, che è impossibile dividere tra buoni e cattivi. È’
da tempo che la maschera della rivoluzione è caduta nel
ridicolo e ad averci creduto restano ormai solo i cittadini
ucraini che spesero tempo ed energia per presenziare le
piazze gelate dell’inverno di due anni fa. Quelle piazze,
metaforicamente parlando, non sono scomparse. Semplicemente
non vengono più attratte dai richiami della politica. Almeno
quelle “arancioni”, perché i militanti “blu” li abbiamo
visti in strada ancora qualche mese fa, facili come sono
alla mobilitazione di partito. La rivoluzione arancione,
tradita dalla politica, s’è riversata nella vita di tutti i
giorni. Kiev è una città in ripresa, la vita scorre
frenetica e non troppo dissimile da quella di altre capitali
europee. La scena artistica e culturale è vivace, i giovani
riempiono le strade d’estate e i caffè d’inverno, ci si
diverte, i soldi girano un po’ più che in passato. La
società ha creato i suoi spazi autonomi nei quali
sperimentare una libertà ritrovata. E gli anticorpi verso il
Palazzo.
La
politica ha perso colore. Specie quella arancione. S’è
sbiadita in lotte di potere, interessi particolari, nel
migliore dei casi inesperienza amministrativa. Ci siamo
andati a rivedere le biografie politiche dei protagonisti, e
li abbiamo ritrovati nelle pagine politiche del passato,
esponenti della nomenklatura più che eroi dei tempi nuovi.
Non sorprende, dunque, il gioco a rimpiattino dei due Viktor,
stampelle uno dell’altro. Se non verrà in mente qualche
altro vantaggio da contrattare con una nuova azione di
forza, alle elezioni di fine settembre si arriverà davvero.
E i sondaggi dicono che vincerà il cosiddetto filo-russo,
Yanukovich. Vincerà le elezioni ma poi verrà il bello perché
dovrà governare. Sembra Roma ma è Kiev: organizzare un
cartello elettorale non è impresa complessa, formare una
coalizione di governo pare invece operazione proibitiva. E
allora si ricomincerà da capo, altri litigi e altri
dispetti, altre inutili prove di forza per guadagnare un po’
di tempo e restare aggrappati alle poltrone. E’ importante:
gli Europei del 2012 fanno intravedere finanziamenti e
soldi, guai a non assaggiare la torta. Gli analisti
discettano sul fatto che Yanukovich potrà almeno affrancarsi
dalla compagnia della sinistra più estrema e presentarsi
all’Europa come partner più affidabile, capace di dialogare
con Mosca e di aprirsi a Bruxelles. Nel valzer di Kiev, i
giri di ballo sono all’ordine del giorno. E nessuno si
scompone più.
(c)
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