Si può fare a meno dell’oro, ma non del sale. Il motto è scolpito a
lettere cubitali all’ingresso della miniera di sale di Berchtesgaden
ed era tanto più valido nei secoli scorsi, quando non esistevano i
sistemi di refrigerazione e tutti gli alimenti (a partire dal burro
e dalla carne) venivano conservati sotto una sottile coltre di
granelli bianchi. Il sale poi serviva alla produzione di medicinali,
ceramica, vetro, cuoio e per la lega d’argento. Ecco perché i
giacimenti di salgemma di questa regione alpina ne hanno decretato
per secoli la fortuna economica e ancora oggi, nonostante i
progressi della tecnica, la produzione di sale, ulteriormente
raffinata, rappresenta una fonte di ricchezza.
Berchtesgaden ha una fama
sinistra. In verità è una località molto bella, schiacciata
su uno scenario alpino mozzafiato, quello della Baviera, con
i monti che svettano aguzzi nel cielo azzurro, i prati verdi
delle vallate, piccole osterie di montagna dove servono la
rinomata birra di frumento e gente schietta e ospitale che
offre stanze pulitissime di bed and breakfast a
prezzi irrisori, specie se confrontati con quelli italiani
al di là delle Alpi. Le strade del centro storico, d’estate,
sono fresche e silenziose e nulla fa pensare al motivo della
sua fama sinistra, il fatto di essere stata la culla estiva
del nazismo, il buen retiro di Hitler e dei suoi gerarchi,
la seconda sede diplomatica del regime. Racconteremo domani
il lato oscuro di questa regione alpina, il suo passato e il
suo presente racchiuso in un museo che raccoglie la
documentazione storica di quegli anni tragici, ad eterna
memoria.
Oggi vi raccontiamo il lato
dolce di Berchtesgaden. Anzi, salato. Le miniere di
Berchtesgaden sono dunque un pezzo rilevante di storia della
Baviera e si possono visitare con il contorno di
divertimento turistico che attira soprattutto famigliole con
bambini. Si scende attraverso tunnel che sprofondano in
giacimenti ormai esauriti, con i trenini d’epoca e le tute
dei lavoratori. In profondità scorre la magia di fiumi e
laghi sotterranei e stalattiti e stalagmiti che costruiscono
scenari da fiaba. Tuttavia siamo in Germania e, accanto
all’aspetto “disneyano” c’è anche quello didattico: sistemi
d’estrazione, traffici di merci, ricerca di nuove falde.
Tutto viene spiegato nel minimo dettaglio. Poco più di cento
chilometri a nord, c’è la bella città di Passau che deve la
sua ricchezza al fatto d’esser stata per tutto il Medioevo
il centro doganale di smistamento del commercio di sale dal
sud al nord del Continente: l’oro bianco arrivava sulle
chiatte lungo l’Inn e il Danubio e veniva trasferito su
dorso di mulo per prendere la via di Praga e Francoforte,da
dove veniva poi immessa nei ricchi mercati dell’Europa
centrale e settentrionale.
Per scrivere ad Alexanderplatz: pmennitti@hotmail.com
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