Come guidare in Germania felici e contenti
di Pierluigi Mennitti
[09 lug 07]


Ne ho sentite di tutti i colori, riguardo al modo in cui si guida in Germania. C’è chi apprezza il rispetto quasi maniacale delle regole e chi, al contrario, trova l’esperienza stressante per una certa mancanza di flessibilità. Conosco persone che, viaggiando dall’Olanda all’Italia, preferiscono percorrere le autostrade francesi, perché quelle tedesche sono piene di Tir e gli automobilisti pigiano il piede sull’acceleratore lampeggiando come forsennati sulla corsia di sorpasso. E altri che fanno esattamente l’opposto e si tuffano gaudenti nelle Autobahnen tedesche perché trovano irresistibile guidare per centinaia di chilometri senza dover lasciare l’obolo al casellante. In Germania, almeno finora, le autostrade sono gratuite.

Ad ogni modo, le precauzioni in autostrada sono veramente minime, a parte l’attenzione per il cartello “Ausfahrt” che indica qualsiasi svincolo di uscita, mentre per sapere se l’uscita è anche quella giusta meglio fare attenzione ai cartelli qualche metro prima. Poi è troppo tardi. Ad ogni modo, le indicazioni stradali sono ottime e abbondanti. E anche quel sottile timore che prende l’automobilista italiano di fronte al numero apparentemente infinito di autostrade (e quindi di incroci, svincoli, intersezioni) passa velocemente quando si scopre che l’ingorgo provocato da qualche incidente sul tragitto che state percorrendo può essere facilmente aggirato smarcando sull’autostrada parallela. E’ molto buona anche la viabilità secondaria e qualche volta è una buona scelta abbandonare l’autostrada per godersi il paesaggio. Se accendete l’autoradio, non fatevi impressionare dalle trasmissioni sul traffico, tipo la nostra Onda Verde. Sembra un bollettino di guerra, ma non è mai così tragico come vogliono far credere, a meno che non vi troviate dalle 16 alle 19 dalle parti di Francoforte sul Meno. Allora fatevene una ragione, è peggio che da noi sull’Autosole, fra le famose Roncobilaccio e Barberino del Mugello.

Una delle particolarità delle autostrade tedesche è la presenza quasi quotidiana di pazzi che viaggiano nel senso contrario di carreggiata. O almeno così dicono per radio: sembrerebbe una specialità nazionale. A me non è mai capitato di vederli e comincio a credere che sia una forma di terrorismo psicologico della sicurezza per obbligare i guidatori ad andare piano. Tuttavia, dovesse esser vero, la colpa è certamente dell’assenza dei caselli e forse della presenza degli alcolici. Mi raccomando: non bevete. I controlli sono frequenti, in autostrada e nelle città, e l’infrazione è giudicata severamente. In caso di necessità, la nostra Aci si chiama Adac ed è efficientissima.

Ma è quando entrate nei centri urbani che si possono presentare i problemi. Il traffico è generalmente scorrevole, anche nelle grandi città. E’ il vantaggio di ottimi mezzi di trasporto pubblico, che allentano la pressione sulle strade. Lo svantaggio è che tutti corrono con decisione, con l’unico freno del limite di velocità. In città è di 50 chilometri all’ora ma molte aree residenziali obbligano ai 30: rispettateli, vi conviene. Ad ogni modo c’è una sola regola aurea per noi italiani: non guidate secondo la situazione del traffico ma secondo le regole. Non distraetevi cercando di capire se il guidatore alla vostra sinistra vi lascia spazio o se quello alla vostra destra si attarda. Non serve e manderete tutti nel pallone. Ripassatevi l’abc dell’esame per la patente di guida e guidate secondo quelle regole. Seguite le strisce per terra, anche quando obbligano a pieghe a destra e sinistra che non capite. Appunto, non cercate di capire, soprattutto gli altri. Concentratevi su voi stessi, sulla vostra strada, sulle vostre strisce, sul vostro semaforo e sui vostri limiti di velocità. E andrà tutto bene.

Siccome non andrà tutto bene, aspettatevi qualche lezione di guida dagli altri automobilisti premurosi. Lo fanno per il vostro bene e vi spiegheranno in tedesco dove avete sbagliato e cosa avreste dovuto fare. Dunque, sorridete e tirate dritto. Vi inseguiranno, compiendo a loro volta una serie innumerevole di infrazioni. E vi raggiungeranno, affiancando la vostra auto preferibilmente da sinistra. Ma non vorranno mandarvi a quel paese, né farvi il gesto dell’ombrello o le corna o mostrarvi il dito medio. Vorranno solo spiegarvi quello che avreste dovuto fare. Fa parte del carattere pedagogico dei tedeschi.

Ultimi due suggerimenti. Primo. Attenti alle corsie preferenziali delle bici (questo vale anche quando siete a piedi): i ciclisti hanno la precedenza su tutto, ormai credo anche sulle ambulanze, sulla polizia e sui pompieri. Secondo. I semafori: considerate il giallo come il rosso, quando scatta frenate e bloccatevi all’incrocio. Anche perché il giallo ritorna con il rosso per avvertirvi che sta per scattare il verde: in quel momento i tedeschi già premono il gas, per cui è il caso che con il giallo vi fermiate, evitando l’italica corsa all’attraversamento nell’ultimo secondo. Ah, c’è un terzo suggerimento: le strisce pedonali funzionano. Quando vedete i passanti che le attraversano, evitate di stenderli. Fuori dall’Italia si usa così.

Per scrivere ad Alexanderplatz: pmennitti@hotmail.com

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