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  SATELLITE

Telefonini UMTS,
internet e musica
sul cellulare

di Emanuela Poli

E’ partita lunedì scorso a Londra la prima asta che si tiene in Europa per l’assegnazione di cinque licenze di telefonia mobile UMTS, la nuova generazione di cellulari - la terza, dopo il TACS e il GSM - che consente la trasmissione di voce, testi, musica e immagini in movimento ad una velocità fino a due milioni di bit al secondo, cioè duecento volte superiore a quella dei telefonini odierni. I cellulari UMTS, che in tutta Europa cominceranno a funzionare nel giro dei prossimi 18 mesi, renderanno quindi possibile l’accesso ad Internet ad alta velocità, i servizi di e-mail, e-commerce e e-banking, lo scaricamento di file musicali e video e la videoconferenza. Una vera rivoluzione.

Le procedure dell’asta di assegnazione inglese sono complesse. Per un anno e mezzo il Professor Ken Binmore, un matematico esperto nella teoria dei giochi della University College London, ha studiato per conto della Radiocommunications Agency (RA) del Department for Trade and Industry britannico le procedure della gara, adattandole dal modello usato negli Usa dall’organismo di regolamentazione Federal Communications Commission. All’apertura della gara, che si prevede durerà dalle due alle sei settimane, erano ben tredici i consorzi concorrenti. Semplificando, si aggiudicheranno le cinque licenze, di durata ventennale, i cinque consorzi che offriranno la cifra più alta. Il governo inglese ha stimato che ciascuna licenza farà entrare nelle casse dello Stato circa un miliardo di sterline. Le varie offerte devono pervenire alla RA via fax ed immediatamente sono messe su un sito web appositamente creato dalla RA che consente al pubblico di seguire in tempo reale l’andamento della gara.

La composizione dei tredici consorzi che concorrono in Inghilterra è interessante: accanto alla prevedibile partecipazione degli operatori mobili GSM inglesi, si registra la presenza di operatori di telecomunicazioni internazionali, televisioni via cavo, banche, operatori finanziari, compagnie aeree (la Virgin di Richard Branson) e persino la catena di supermercati Tesco. Un’anticipazione di quello che sta per accadere anche sul mercato italiano, in attesa della gara per cinque licenze UMTS che si terrà nei prossimi mesi. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha infatti approvato lo scorso dicembre il regolamento per l’UMTS: il bando di gara ed il relativo disciplinare devono ancora uscire ma già i nostri quattro operatori di telefonia mobile si sono dichiarati pronti a partecipare. In aggiunta, si stanno formando almeno tre consorzi che includono imprenditori del calibro di Soru, Bernabè, Carlo De Benedetti, Romiti, Piol, Scaglia, i Moratti, banche come San Paolo IMI, Rothschild e Banca di Roma, e aziende come Pirelli, Aem ed Acea.

Gli investimenti richiesti per lo sviluppo della rete UMTS e per la fornitura dei servizi a valore aggiunto che la nuova tecnologia a banda larga rende possibili sono infatti così ingenti e complessi che le società di telecomunicazioni hanno bisogno, da un lato, di alleati finanziari e, dall’altro, di alleati che forniscano i nuovi contenuti cui gli utenti potranno accedere via telefonino. Questo spiega l’interesse di società che vendono servizi e beni, come una compagnia aerea o un supermercato, ad entrare in un consorzio che gareggia per una licenza di telefonia UMTS, così come spiega il corteggiamento di Tim, Omnitel e Wind rispettivamente verso Stream, Telepiù e Rai, le grandi aziende di contenuti audio-video che potranno fra qualche anno viaggiare anche sui telefonini. Le potenzialità di creazione di nuovi prodotti, nuovi scambi commerciali e nuova ricchezza che l’UMTS si appresta a dischiudere appaiono quasi immense. L’Italia è il primo paese europeo per i cellulari, quello con le aziende più vivaci e con il pubblico più reattivo nei confronti delle novità. Ci stiamo appassionando sempre di più anche alla navigazione in rete e la convergenze di Internet e telefonino cellulare porterà ad una trasformazione profonda del nostro modo di comunicare e di accedere ad informazioni e servizi. Nell’attesa dell’UMTS, ci accontentiamo dei “messaggini” che, a milioni, già rischiano di intasare – come nel giorno di San Valentino – le reti dei nostri operatori mobili.

emanuelapoli@hotmail.com

 

MINISTERO
DEL COMMERCIO
E DELL’INDUSTRIA
INGLESE

(il sito ufficiale)

www.dti.gov.uk

L’AGENZIA
CHE DECIDE

(l’agenzia
inglese
responsabile
per l’assegnazione
delle frequenze)

www.radio.gov.uk

TRASPARENZA
BRITANNICA

(la gara inglese
di assegnazione
delle frequenze
per l’UMTS
minuto per
minuto)

www.spectrum
auctions.gov.uk

AUTORITA’ PER
LE GARANZIE
NELLE COMUNICAZIONI

(il provvedimento
sull’UMTS in Italia)

www.agcom.it/
provv/d_410_99.htm