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  CATTIVI PENSIERI

Scalfaro attapirato
non ha voglia
di mollare l'auto blu

di Vittorio Mathieu

Se Erode fosse presidente della Repubblica bacerebbe continuamente bambini. Scalfaro è solo un ex presidente, e non dico che debba baciare le operatrici di “Striscia la notizia”, ma dovrebbe assoggettarsi alle noie della notorietà, compresa una petulanza di Valerio Staffelli. Dopotutto, un po’ di pubblicità non guasta. Ad altri ex presidenti è accaduto che, ricevuti dal successore secondo la prassi delle consultazioni, destassero comparendo lo stupore di molti: “Toh, è ancora in vita?”. Cossiga, ad esempio, non omette mai di far sapere che è ancora in vita. Ma cavarsela dicendo “Io non c’ero o, se c’ero, non mi sono accorto di nulla” è il contrario di una buona pubblicità.

Tra l’altro, lo scandalo delle auto blu non sta nella spesa che fa gravare sull’erario (non tanto per le auto quanto per gli autisti): sta nel problema del disturbo a una circolazione già intasata. Un problema che più di una volta si è già risolto col morto. Che il titolare di una carica, spesso retribuita ufficialmente in misura ridicola, sia indennizzato con benefici in natura, è più che giusto. E volesse il cielo che si trattasse solo di un’auto. Ma che, per far risparmiare una mezz’ora a personaggi, il cui impiego del tempo è già di per sé dubbio che vada a beneficio della comunità, si ostacoli un traffico spesso in crisi anche a causa delle loro negligenze, è indecente. Raffaele Costa cercò di limitare il privilegio della sirena ad ambulanze e polizia in servizio: naturalmente, non ci riuscì. Ma dobbiamo insistere. Altrimenti ci avviamo sulla strada dell’Urss dove, nei grandi viali aperti dal regime, c’era una corsia riservata alle auto di Stato. Un diplomatico mi raccontò di aver visto travolgere un passante senza che l’auto neppure rallentasse. Qui non siamo a questo. L’altro giorno, mentre aspettavo il miniautobus in Via dei due Macelli, vidi un’auto del Comune ferma in terza fila davanti all’ingresso di una pensione. Non so di che servizio fosse: la sigla era (mi pare) NCC. Guardai l’autista che aspettava e mi disse: “Lo so, sono messo male”. Prima che arrivasse l’autobus uscirono un signore e una signora, che fu fatta accomodare da sola sul sedile posteriore. A vederla non si sarebbe detto, ma forse era la figlia di un Marajah.

(il sito ufficiale)

www.c5.fininvest.it/programmi/c5/striscia

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STRISCIA 
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