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Umts, tutto quello
che nessuno
osa raccontarvi

di Emanuela Poli

Sono stati presentati in quest'ultimo fine settimana al ministero delle Comunicazioni i piani industriali dei sette - fra consorzi industriali e società - candidati in gara per l'assegnazione delle licenze di telefonia mobile Umts. La valutazione dei piani industriali è la "fase due" delle procedure di assegnazione, quella che segue la decisione del 2 settembre sui requisiti di ammissibilità alla gara dei candidati (sette ammessi su otto presentatisi) e che precede la fase dell'asta competitiva il cui inizio è atteso per il 2 ottobre. Dopo il dibattito che ha accompagnato la definizione delle procedure di assegnazione, l'attenzione per le gare che si sono tenute all'estero, le polemiche successive all'esclusione dalla gara del consorzio industriale di Matera, Anthill, la febbre dell'Umts continua a salire. L'interesse del mondo industriale e di quello politico è sempre più alto, i giornali riportano quotidianamente notizie sulla travagliata formazione delle varie cordate industriali in gara (ormai conglomerati di sigle incomprensibili) e decantano i vantaggi che deriveranno agli utenti dall'impiego delle nuove tecnologie di comunicazione mobile - offerta congiunta di fonia, trasmissioni dati e video, accesso a Internet.

Già, gli utenti. Nel gran parlare che si fa dell'Umts, ribattezzato "videotelefonino", pochi ricordano che i servizi Umts saranno commercializzati al pubblico solo a metà 2002 e che la loro diffusione sarà probabilmente assai più lenta di quanto non sia stata quella dei servizi Tacs e Gsm, i telefonini di prima e seconda generazione. Nelle stime più ragionevoli, gli utenti italiani dell'Umts saranno solo 4,5 milioni entro la fine del 2003, 7,5 milioni nel 2005 e 12 milioni nel 2010, cioè meno di quelli che attualmente conta la sola Omnitel. La rapidità di diffusione dell'Umts nel mercato italiano, già quasi saturo, della telefonia mobile dipenderà, probabilmente, più dai costi che dalle tipologie dei servizi innovativi offerti. Lo stesso amministratore delegato di Omnitel, Vittorio Colao, ha cautamente dichiarato che, sì, i telefonini Umts rivoluzioneranno il modo di comunicare soprattutto grazie al fatto che offriranno l'accesso ad Internet, ma che, checché se ne dica, il telefonino non sarà mai il medium che la gente sceglierà per guardarsi un film o una partita di calcio. Benvenuto buonsenso.

A conti fatti, la rivoluzione non sembra proprio dietro l'angolo. Le dimensioni stesse dei telefonini Umts in fase di costruzione nei laboratori delle varie Nokia ed Eriksson, al momento sono ancora tutto tranne che portatili e la trasmissione delle immagini è ancora lenta. Non parliamo poi del problema dell'installazione delle antenne. La realizzazione delle reti Umts, oltre che molto costosa (circa 8mila miliardi per operatore), dovrà anche fare i conti con la burocrazia e con le preoccupazioni relative all'inquinamento elettromagnetico. I titolari delle licenze Umts dovranno infatti richiedere alle amministrazioni comunali interessate dai loro piani di installazione delle antenne le relative autorizzazioni, previa una positiva valutazione di impatto ambientale da parte delle Regioni. E non è difficile immaginare che fra licenze edilizie, comitati di protesta di condomini e presidi di scuola, esposti delle associazioni dei consumatori, interventi della magistratura, delle Asl e dell'Istituto superiore della sanità, l'intero 2001 passerà abbondantemente prima che le 44mila nuove antenne necessarie per l'Umts (quattro volte il numero attuale di ripetitori) potranno essere piazzate. In Germania è stato approntato un piano per la costruzione di torri alte cinquanta metri che ospiteranno congiuntamente i ripetitori di tutti gli operatori Umts. Difficile immaginare che un giorno ce ne potranno essere di simili in Val di Chiana.

In Italia ciascun operatore Umts dovrà affrontare da solo una lunga trafila burocratica e, considerati i tempi e tutti i costi che dovranno essere affrontati dagli operatori (costi di licenza, di impianti, di acquisto dei contenuti da "trasmettere" sui telefonini, di marketing e di commercializzazione), noi utenti possiamo anche non scaldarci troppo, oggi, per questo Umts e continuare a vederci tranquillamente i goal in Tv ancora per molti anni.

emanuelapoli@hotmail.com