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  QUATTRO "CLICK" NEL PASSATO

"Storiainrete.com".
Sbarca sul web
il portale del Novecento

di Simone Navarra

"Internet è una sorta di immensa libreria", ha detto uno che della rete è una specie di mammasantissima, Bill Gates. Il bello e il brutto delle librerie è che sono chiari i generi, il valore da dare alle edizioni, i segnali più o meno semplici che inducono il lettore a orientarsi. Il valore dell'autore e una buona quarta di copertina spingono e tirano l'acquirente. Prima differenza. In Internet, e forse è un bene, per ora il commercio è ancora solo una fetta e non il totale. Seconda considerazione. Non esiste un marchio di attendibilità. Tutti hanno voce e spazio, domini dove imporre la propria verità, lanciare il messaggio e non mostrare la mano. Troppi i siti di attualità che reclamano giustizia per quel tale, o le pagine scritte su dischi volanti che sarebbero dovuti venir giù nell'America degli anni Cinquanta, o su storie che non entreranno mai nella storia come complicati complotti, governi paralleli, operazioni segrete al sesto livello. E se poi ci si chiede cosa è il sesto livello l'interrogativo è destinato a non trovare risposta. Garantito.

Di fronte a tutto questo è da fare un plauso a quelle riviste telematiche che provano a raccontare la storia così come è e non come piacerebbe che fosse. In rete va segnalato l'esordio di "Storia in rete",
www.storiainrete.com, ultimo nato nella galassia dei portali di storia, eppure già punto di riferimento per quell'area politico-culturale destinata ad affrancarsi dalle vulgate costruite per "servire" gli interessi di qualcuno. Sito cosiddetto semaforo, che indica altri siti percorribili con avvertenze e percorsi mai confusi, è arricchito dalla collaborazione con Il Foglio e animato da uno storico come Francesco Perfetti che ha nell'essere stato allievo di Renzo De Felice solo il primo di molti meriti. Suddiviso in sezioni è scevro di pregiudizi e se commette un peccato lo fa solo per magnanimità. Del resto Roma non si è fatta in giorno e l'attendibilità la si guadagna solo facendo capire quanto è falso il falso. I percorsi di lettura sono già tanti e i responsabili di questa nuova impresa promettono a breve ulteriori sviluppi. Il che è confortante. Per il momento giudizio più che favorevole anche per la veste grafica, chiara e rilassante, che quasi invita alla lettura più approfondita sfidando il luogo comune che Internet sia il luogo di una informazione rapida, sintetica, cotta e mangiata. Dentro Storia in rete ci si perde volentieri in percorsi come il nuovo ordine mondiale, il terrorismo internazionale, spie e misteri, nazismo, comunismo, fascismo, dinastie reali, prima e seconda guerra mondiale, i genocidi del XX secolo, il secolo del male. Storia contemporanea (e ce n'era bisogno) fino alle tematiche dei giorni nostri. Per saperne meglio e di più.

Schierarsi, come elemento di chiarezza, è alla base della comunicazione sul Web. I visitatori diventano presto comunità e in breve amplificano all'infinito quel che si voleva dire. La speranza del lettore di storia è che si trovi finalmente un po' di verità ben raccontata e illustrata, quella dell'avventore casuale è che ogni cosa abbia un senso. Perché di sicuro sopraggiunge la stanchezza quando non si smette mai di leggere l'ultima novità sulla morte di questo e di quello e non si sa dove si trovino Timor Est, il Kurdistan, l'Armenia o che un muro ancora divide Belfast.

sinavar@tin.it