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  TELEVISIONE

Miss Italia buonista.
Aridatece
l'oca giuliva

di Paola Liberace 

Se siete tra i milioni (!) di telespettatori che nel weekend si sono sorbiti il polpettone estetico-mediatico nazionalpopolare di Raiuno, la saga annuale di Miss Italia, e se nonostante tutto siete sopravvissuti, potete ritenervi a giusto titolo immortali. Se nemmeno le interminabili sedute di psicanalisi da rivista del parrucchiere, a cui le cento tesissime ragazze sono state sottoposte, sera dopo sera, da Frizzi e dagli autori, sono bastate a convincervi dell'inanità della vita, consideratevi pure degli eletti. A ragione Aldo Grasso ha scritto sul Corriere: non si riesce proprio a comprendere perché, cambiati i tempi, cambiate le esigenze, cambiato il mondo dei media, si vada avanti con questo tormentone, che non ha più alcun senso di esistere ad ormai cinquant'anni dall'Italia neorealista in cui era nato. 

Ma ancora più ragione ha Vanzina, che ha commentato negativamente questo tentativo di fare a tutti i costi di ciascuna miss una sorta di oggetto intellettuale, anziché fisico. Diciamocelo: fondamentalmente, la miss ha da essere una bella figliola, e poco più. L'intenzione buonista di farne anche una figliola interessante, sensata, persino intelligente, angoscia non soltanto le concorrenti, ma anche noi poveri teleforzati che ci sorbiamo inerti le loro corbellerie; sempre più convinti che sia "politically correct" dare a tutte l'opportunità di esprimere e far conoscere il loro io più profondo (che poi tanto profondo non è). Per quale motivo, si chiede il teledipendente, sono costretto ad attendere che cento figliole nel modico tempo di due ore mi abbiano detto tutto delle mamme, delle nonne, dei fidanzati, dei parenti, dei sogni sempre uguali di fare le modelle o le attrici, di come tratterebbero le loro amiche, i loro ex, etc. etc., prima di sapere quale di loro è stata giudicata la più bella? Perchè sono costretto a far finta che il concorso di Miss Italia abbia un profondo significato spirituale? Il femminismo non dovrebbe celebrare altrove le sue (presunte) vittorie? A cosa serve rimarcare l'aspetto "interiore" delle miss, se poi venderanno a caro prezzo soprattutto, e a giusto titolo, la loro preziosa esteriorità?

Il risultato di tutto questo bailamme non è altro che il peggior effetto che la televisione possa augurarsi di sortire: la noia, una profonda, totale e invincibile noia. Disperiamo di poterci liberare del sacrario nazionale della "Grande Sorella", come ha scritto Grasso. Ma perché non tornare almeno ad una sana mostra di bonazze, delle quali tutti, telespettatori e non, gioiremmo sicuramente di più?

pliberace@hotmail.com

 

MISS ITALIA
(il sito ufficiale)
www.miss-italia.it