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  COMMENTI

Gli scheletri (mentali)
della Finanziaria
del governo Amato

di Paolo Del Debbio

Ancora non sappiamo quali saranno i contorni precisi della Finanziaria ma se possiamo azzardare l'ipotesi che la discussione sul bonus fiscale ne costituisca una realistica anticipazione, allora siamo veramente alle solite. E quando diciamo alle solite, non ci riferiamo alla storia di questi ormai quasi cinque anni di governi della sinistra ma agli anni dei governi consociativi che tanto male fecero all'Italia. Giuliano Amato ha presentato varie ipotesi di destinazione del bonus: le famiglie, alcune categorie di imprese, alcuni interventi sociali, l'aumento delle pensioni minime. Uno spezzettamento generale al quale si sono aggiunte le proposte di un po' tutti i membri della coalizione. Chi più ne ha più ne metta.

Ma è la logica che preoccupa, e molto. Qualsiasi soldo ci sia in più deve, comunque, passare attraverso l'intermediazione dello Stato. Ci spieghiamo. Non si è nemmeno formulata l'ipotesi che questi soldi (ammesso e non concesso che ci siano veramente) possano essere spesi in una riduzione complessiva del carico fiscale o in qualche opera infrastrutturale. No, lo Stato spende questi soldi decidendo a chi darli e, naturalmente, cercando di darli a chi può portare più voti. Questo governo non crede che investendo sullo sviluppo economico si potrebbe ottenere più che dando qualche briciola qua e là. Gli scheletri, soprattutto quando sono mentali, sono delle brutte bestie.