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  QUATTRO "CLICK" NEL PASSATO

Storia e Internet,
un matrimonio
ancora difficile

di Fabio Andriola

Battuta anche dalla filosofia la storia, specie se contemporanea, arranca nel web. Che, tuttavia, date le dimensioni, non manca comunque di siti storici, in rarissimi casi però degni di nota. Questo probabilmente anche perché, a tutt'oggi, la presenza degli storici in rete non è stata sollecitata né dalla necessità di creare collegamenti a livello scientifico né dalla speranza di fare utili. E così, nonostante nel mondo escano ogni anno migliaia e migliaia di saggi e milioni di studenti debbano studiare la storia, i siti storici latitano sia sul fronte della divulgazione che su quello della didattica.

Certo, anche in italiano, esistono siti pensati per fare da supporto agli studenti delle scuole medie e dei licei (
www.sussidiario.it, www.studenti.it, www.webscuola.tin.it) ma in questi contenitori la storia è trattata in modo generico e al pari di altre materie. Come già accaduto poi per la saggistica e le riviste su carta, soprattutto per la storia del Novecento (argomento meno trattato rispetto, ad esempio, l'antichità - soprattutto egizia - e l'archeologia in generale, il Medioevo e, per arrivare a periodi più vicini a noi, all'età napoleonica) si rivela tuttora trainante la "storia militare". Come già in altre realtà editoriali sono stati soprattutto i reduci, singoli o organizzati in associazioni d'arma, e i loro diretti discendenti a occupare tra i primi spazi nel web. Negli Stati Uniti non c'è reparto che abbia partecipato alla seconda guerra mondiale, alla guerra di Corea o al Vietnam che non sia presente con un sito dedicato. In Italia, tra i più attivi, sono i reduci della Rsi tra i quali emergono gli appartenenti alla X Mas. Siti come questi appartengono al gruppo più numeroso tra quelli in cui è possibile suddividere la presenza storica su Internet: i siti amatoriali. Di qualità difforme, sono sovente creati da singoli, animati dalle più diverse motivazioni. Quasi mai hanno uno storico ad animarli e tendono a consorziarsi tra loro in base al tema trattato trascurando il contesto generale nel quale gli eventi si sono svolti.

Esistono poi i "siti istituzionali", emanazione diretta di istituzioni pubbliche, in genere senza particolari fini di lucro (fondazioni, musei, governi, commissioni internazionali) ma con lo scopo di perpetuare la memoria di un fatto storico o di un determinato personaggio. I siti "istituzionali" sono in genere curati graficamente ma raramente approfonditi anche perché tendono a raccontare più sulla base di quello che è effettivamente conservato presso l'ente di cui sono, sostanzialmente, una vetrina. E siti-vetrina, di fatto, sono anche quelli che garantiscono una presenza su Internet a realtà editoriali o televisive già affermate. Mirano ad una informazione "in pillole", comunque frammentaria che, stimolata la curiosità del visitatore, lo conduca a collegarsi al canale tematico, a comprare i video prodotti oppure ad abbonarsi alla rivista.

Infine, il ritardo della storia su Internet è dimostrato dal fatto che il fenomeno dei portali verticali, sviluppatissimo altrove, è in questo caso agli albori. Tuttavia, non è detto che il futuro non veda una vistosa inversione di rotta sia per il saturamento di settori (salute, finanza, sport) che fino ad oggi hanno intercettato buona parte degli investimenti sia per la crescente "corsa ai contenuti" che sta caratterizzando la competizione tra portali generalisti. Ma si tratta di ipotesi e la storia, compresa quella su internet, non si fa con i "se".

andriolanet@libero.it