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  IL FATTORE H

"Questa Europa
è lontana
dai cittadini"

intervista a Joerg Haider di Leonardo Facco

"Mi auguro che la nuova alleanza politica tra Polo e Lega, che ha già dimostrato di funzionare bene alle recenti elezioni regionali nel Nord Italia, possa dare presto i suoi frutti ed eliminare dalla scena uno dei regimi di sinistra e comunistoidi che attualmente governano in Europa". Così comincia la nostra chiacchierata con Joerg Haider. Con un'affermazione che a noi pare scontata, dal momento che la sinistra europea ha fatto di tutto per mettere quest'uomo alle corde, dopo il successo ottenuto alle ultime elezioni in Austria e l'ingresso del suo partito nel governo. E proprio sui rischi di una campagna di delegittimazione abbiamo voluto avviare il nostro colloquio, ampliando poi il discorso sui rapporti tra Austria ed Europa.

Lei ha detto di guardare "con interesse" a ciò che sta avvenendo nel Nord Italia, all'alleanza tra Berlusconi e Bossi. Ha anche sottolineato che in Francia le sinistre stanno già parlando di futura "haiderizzazione", riferendosi alla probabile vittoria della Casa delle libertà alle prossime politiche. L'eurosocialismo è ormai alla frutta?

L'Europa dei governi di sinistra, statalisti, centralisti e burocratizzati, ha il terrore che si impongano gli schieramenti avversari e faranno di tutto per impedirlo. Hanno già cominciato con noi austriaci, attaccandoci in maniera vergognosa e strumentale. Ma per loro il tramonto è vicino: nei prossimi anni, vedrete, avverrà un cambiamento ideologico in tutto il nostro continente. Come governatore della Carinzia, inoltre, ho avuto modo di intrattenere cordiali rapporti con le regioni del Nord Italia, soprattutto con il Friuli, il Veneto e la Lombardia, a noi vicine geograficamente e culturalmente. Adesso Polo e Lega governano quelle regioni e credo che la loro buona amministrazione sarà un ottimo viatico per far vincere i due schieramenti alle prossime elezioni politiche italiane.

Lei s'è dichiarato fieramente avverso a quest'Unione Europea. Cosa ne pensa invece della, spesso prospettata e mai realizzata, "unione dei popoli" del Vecchio Continente? Potrebbe rimpiazzare il Leviatano di Bruxelles?

I popoli europei hanno cominciato a ribellarsi all'attuale Ue. Hanno capito che la struttura centralizzata di Bruxelles porta alla perdita di identità e di sovranità delle singole nazioni che la compongono.

Per realizzare una federazione continentale, su altre basi, crede che un buon punto d'avvio possa essere una sorta di coordinamento fra le formazioni politiche contrapposte alla Sinistra, e magari specialmente fra quelle di più marcato orientamento "localista" (Stoiber, Blocher, Bossi…)?

Auspicherei che si possa dar vita a una collaborazione transnazionale tra tali movimenti. Per ora siamo una minoranza, rispetto ai governi europei, ma dobbiamo lavorare con coraggio per scalzare le sinistre e dare vita ad un'Europa delle libertà e degli individui.

Centralismo di Bruxelles ed eurosocialismo: due facce della stessa medaglia?

Esattamente. Non è ammissibile che Bruxelles decida sulla testa dei cittadini europei che cosa debbano mangiare, cosa debbano coltivare, quanti immigrati si debbano accogliere e così via. L'Ue dovrebbe invece delegare diverse materie ai governi nazionali, e regionali. Oggi tutto viene deciso nella capitale belga: lassù passa una legge e noi dobbiamo stare zitti, anche se non ci va bene. In futuro dovranno contare maggiormente le diverse realtà dell'Europa.

Come replica alle polemiche scatenate dall'Ue contro l'Austria?

Non mi aspettavo una simile dimostrazione di ostilità e di odio verso l'Austria. Sono scaduti in una sorta di fanatismo ideologico d'altri tempi. Mi ha inoltre sorpreso l'atteggiamento dei socialisti austriaci, i quali comportandosi in questa maniera, danneggiano il proprio popolo. Il loro atteggiamento è per noi uno sprone ulteriore a spazzarli via dalla scena nei prossimi anni. Le sanzioni contro Vienna sono assai grave, in quanto dirette contro una nazione che negli ultimi anni ha aiutato numerosissimi immigrati extracomunitari, in particolar modo gli sloveni e quelli provenienti dai Balcani, a differenza di quanto ha fatto ad esempio la Francia, la quale si è sempre disinteressata a questo problema. Siamo noi austriaci, insieme all'Italia, che in Europa risentiamo maggiormente dell'immigrazione selvaggia.

leofacco@tin.it