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  CATTIVI PENSIERI

Quell'astensionismo
da tenere
sotto osservazione

di Vittorio Mathieu

Circa 9 punti in pochi anni: che cosa è diminuito in Italia, tanto da far diminuire così l'affluenza alle urne regionali? Non certo il desiderio di mandare a casa i governanti in carica, ma piuttosto la speranza di farlo adesso. Troppo facile obiettare che queste elezioni non riguardavano le Camere, da cui dipendono i governi. Erano bensì elezioni politiche, perché ormai le regioni fanno politica: ma la resa dei conti non era in data di ieri, anche se non dista molto. C'è il pericolo, però, di addormentarsi sugli allori. E' finito il timore viscerale di un comunismo di guerra, spinto dall'Est, che induceva a votare chiunque, pur di votare. Anche i democristiani, che subito si arrendevano a un comunismo di pace (il solo pericoloso per noi, dopo Yalta). Ma chi è stato a scuola di comunismo non perde l'arte proteica di mascherarsi, sia pure calata di tono rispetto ai tempi di Togliatti; e troppi possono supporre di trarne profitto allineandosi. Se solo il governo avesse una linea, su questa si troverebbero in molti. Per fortuna non l'ha, ed è quasi impossibile che se la dia nell'anno al più che resta. Però anche il centrodestra deve avere una linea, che induca molti ad allinearsi. Il disgusto per l'altra parte non basterà, quando l'altra parte si sia disfatta del tutto e il disinteresse sia divenuto universale. Oggi l'assenteismo riguarda soprattutto i duri e puri di sinistra: Domani potrebbe tentare anche altri: puri, forse, ma non duri; e sono i più.

La situazione è talmente marcia che potrebbe ispirare disgusto anche quando sia passata nelle mani del centrodestra, perché ci vorrà tempo per sanarla. Il sofisma "son tutti eguali" - che oggi fa poca presa, perché nel caos alcuni sono molto più eguali degli altari - potrebbe ridiventare deleterio, come unica arma (spuntata) nelle mani della sinistra. Elementi demolitori si trovano dappertutto, anche al centro e a destra, e occorre tenerli a bada. Alcuni (pochi) sono idealisti inguaribili; altri si credono altrettanti Guicciardini, maestri nel curare gli interessi propri. I sommi vertici del centrodestra - obiettivamente molto migliori di quelli del centrosinistra - dovranno vigilare per evitare che domani l'assenteismo si ritorca anche contro di loro.